I farmaci generici, l’Asl precisa
«Scelta irrinunciabile, oltre che sicura»

I farmaci «generici» sono una valida scelta terapeutica. La precisazione arriva dall’Asl di Bergamo.

Dopo la pubblicazione sul nostro sito dell’articolo («Studio Asl: troppi farmaci generici peggiorano l’aderenza alla terapia») l’Asl ha precisato che si «fa riferimento a uno studio realizzato tre anni fa mirato a verificare la validità del farmaco generico quale scelta terapeutica. A tale scopo sono stati analizzati i dati di prescrizione afferenti a cinque Asl lombarde (non due) e precisamente Asl Milano, Asl Milano 2, Asl Bergamo, Asl Lecco e Asl Pavia, con riferimento a ben 347.073 pazienti (e non a 14.500)».

I risultati ottenuti - secondo l’Asl - hanno confermato il «generico» come valida scelta terapeutica e hanno evidenziato alcuni aspetti importanti. Per esempio «i pazienti che assumono il farmaco generico hanno una persistenza al trattamento maggiore rispetto ai pazienti che assumono il farmaco brand, ovvero il farmaco di “marca”, con una differenza media di 49 giorni a favore del generico».

«La “compliance”, ovvero l’adesione del paziente al trattamento, è maggiore - secondo quanto precisa l’Asl - per i pazienti che assumono il farmaco generico rispetto ai pazienti che assumono il farmaco “di marca”». Poi «per quanto riguarda gli outcome clinici (la misura dei risultati delle terapie) e gli hard endpoints (gli eventi clinici maggiori dei pazienti in trattamento), valutati sulla base del numero medio di visite specialistiche, si è rilevato che i tassi di ospedalizzazione, cioè i ricoveri ospedalieri, i tassi di mortalità e i costi sanitari per i pazienti in cura con farmaco generico e quelli in terapia con farmaco “di marca” sono sovrapponibili».

Per quanto attiene alla criticità emersa durante lo studio «è necessario sottolineare che le problematiche legate ai frequenti cambi di medicinali riguarda sia i percorsi terapeutici con farmaci generici sia quelli con farmaci “di marca”: in tutte e due le fattispecie cambiare spesso il farmaco prescritto può generare un calo nell’adesione alla prescrizione. Vero è che nel mercato del farmaco generico è più facile che le varie molecole, non più vincolate, siano proposte da diverse aziende, con nomi non identici e con imballaggi diversi. Pertanto il rischio di cambi durante la terapia è più alto, solo qualora però non si diano chiare indicazioni al momento della scelta».

«Ma proprio la fine del monopolio brevettuale, una volta che l’esclusiva concessa ha giustamente permesso di recuperare le risorse investite in ricerca e sviluppo - spiega l’Asl -, consente di abbattere notevolmente il costo dei farmaci immessi nel mercato come “generici”, a garanzia della sostenibilità di un sistema sanitario nazionale universalistico che riesca, anche in futuro, a garantire il meglio delle cure e terapie a tutti. Scegliere il farmaco generico pare, dunque, una scelta eticamente irrinunciabile, oltre che sicura dal punto di vista terapeutico».

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