«I negozi di abbigliamento riapriranno
nelle condizioni di assoluta sicurezza»

«Voglio rassicurare tutti: riapriremo in condizioni di assoluta sicurezza. Per noi e per i nostri clienti».

Il giorno sarà probabilmente lunedì 18 maggio, e il mondo dell’abbigliamento si prepara a riaprire bottega. Con i dubbi del caso, comuni a tanti altri settori. «A oggi non è previsto alcun obbligo di sanificazione dei prodotti in capo al commerciante» spiega Diego Pedrali, vicepresidente nazionale di Federmoda: «Le previsioni normative attualmente in vigore riguardano la sola sanificazione del negozio, con frequenza almeno due volte al giorno e in funzione del giorno di apertura».

Il vero problema sta nel come trattare i capi: «Al momento non c’è alcuna prescrizione in materia. E la questione non è ancora emersa nemmeno nella commissione dei virologi» prosegue Pedrali. «Chiaro però che non si può pensare di sottoporre un qualsiasi capo una volta provato ad un procedimento del genere, diventerebbe impossibile lavorare».

«Per l’Inail il rischio è basso»

Tanto più, come ricorda Oscar Fusini, direttore Ascom «che le attività di abbigliamento hanno un rischio basso nella graduatoria Inail». Ma soprattutto «diventa davvero difficile pensare a procedure di vendita che escludano il tatto: il cliente ha bisogno di toccare la merce, saggiarne la qualità. È qualcosa di intrinseco all’acquisto». Da qui la proposta di «utilizzare misure che siano sicure ma allo stesso tempo razionali. C’è l’obbligo della mascherina ma non dei guanti: ecco, stabilendo l’obbligo dei dispenser di sostanze sanificanti all’ingresso dei negozi, il settore dell’abbigliamento potrebbe operare in tutta tranquillità, cominciando da quella dei clienti. Poi, magari, si prova un capo in meno del solito...».

Pedrali è d’accordo: «I dispenser ci saranno, all’ingresso, vicino ai camerini. accanto alle casse e ai sistemi di pagamento, come tastiere o touch. Riapriremo e lavoreremo in condizioni di assoluta sicurezza, mantenendo la distanza di un metro ed evitando contatti ravvicinati e strette di mano. Parlare di sanificazione dei capi è errato, quel termine va semmai usato per gli ambienti di lavoro dove ci adopereremo per le massime condizioni di sicurezza». Certo, non sarà facile all’inizio, «ma voi ditemi un settore che non ripartirà con la difficoltà dovuta alla paura?» conclude Pedrali. Dal 18 le prime risposte.

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