I pendolari: Noi viaggiamo così
E le soppressioni sono raddoppiate

Continuano i ritardi e la cancellazioni e i pendolari che riescono a prenderlo, il treno, viaggiano così. Ecco le foto di una viaggiatrice bergamasca che vuole raccontare la sua «impresa» quotidiana.

Non servono parole, ma bastano gli scatti, che raccontano la fatica fatta per raggiungere il proprio luogo di lavoro o di studio: «Una vergogna - scrive la pendolare bergamasca -. E si sappia che l’incubo di chi viaggia sul Bergamo-Milano peggiora ogni giorno». E come se non bastasse l’ultima tegola si chiama «sfaccettatura», il fenomeno che riduce l’aderenza delle ruote dei treni sulle rotaie. Dal 22 ottobre e per i 10 giorni successivi, causa meteo, ha colpito in serie i treni più vecchi, gli Ale 582 e Aln 668, con conseguenti ritardi o cancellazioni. Il caso più eclatante è la Carnate-Seregno, senza treni da settimane. Normale che con questi ed altri (tanti) problemi la puntualità media giornaliera ai 5 minuti sia scesa sotto l’80% («Ma questo valore era l’obiettivo 2018 di Db in Germania» rileva Piuri) e il dato delle soppressioni sia passato in un anno dal 2,54 al 5,15%. Il doppio. E pure normale che Trenord si ritrovi a pagare 26 milioni di euro tra penali alla Regione e bonus (10 milioni) ai pendolari.

«La situazione fa schifo? Vero: il nostro obiettivo è tutelare i pendolari. E in questa fase emergenziale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità» commenta l’assessore Claudia Terzi. «La Regione ha investito più di tutti, mentre la collaborazione di Trenitalia è sempre stata insufficiente e sono mancati gli investimenti sulla rete di Rfi. Ci abbiamo messo la faccia fin da subito e ci stiamo dando da fare per garantire un servizio ferroviario degno di questo nome». Ma dal Pd il consigliere regionale Jacopo Scandella attacca: «Lega e Forza Italia governano in Lombardia da anni, l’assessore leghista Claudia Terzi succede al forzista Alessandro Sorte: dicano chiaramente che sul trasporto ferroviario hanno fallito».

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