«I pendolari sui treni? La minoranza
Dobbiamo ampliare i servizi offerti»

«I pendolari non sono più la maggioranza di chi utilizza in Lombardia il servizio ferroviario. Vista la varietà di utenti, è arrivato il momento di ampliare i servizi offerti, che non devono riguardare solo il viaggio in treno di cui qualità e puntualità rimangono caratteristiche imprescindibili; bensì anche i momenti prima di salire nei vagoni e dopo che si è scesi».

A sei mesi dalla sua nomina a presidente del gruppo Ferrovie nord Milano (gruppo che gestisce il sistema ferroviario in Lombardia e che è partecipato al 57,57% dalla Regione), Andrea Gibelli ribalta la tradizionale visione dell’utente tipo del servizio ferroviario in Lombardia che fino ad ora si è sempre pensato essere il pendolare per motivi di studio e di lavoro.

E lo fa citando alcuni dati di un sondaggio che, dopo il suo insediamento, ha fatto realizzare da una società esterna. Da questo sondaggio è emerso che il 41% degli utenti del servizio ferroviario lombardo prende il treno 2 o 3 volte alla settimana; il 27% una sola volta. Ne deriva che il 68% sono viaggiatori saltuari. «Ciò dimostra che dobbiamo andare oltre il classico archetipo del passeggero del treno ossia operaio impiegato studente. Significa che abbiamo grossi margini di sviluppo per quanto riguarda i servizi complementari».

«Nelle nostre stazioni, frequentate da migliaia di persone, al momento ci sono solo servizi di ristorazione. Troppo poco. Devono diventare dei mini hub (termine con cui si indica un aeroporto principale, ndr) con ogni genere di servizio: dal negozio di alimentare, a quello di abbigliamento fino a servizi di mobilità sostenibile come il “car sharing” di mezzi elettrici facilitati dal fatto che il 79% dei Comuni ha una stazione nel raggio di 5 km».

© RIPRODUZIONE RISERVATA