In arrivo la plastic tax
Nuove diverse mini-tasse

Stop alle detrazioni per i più ricchi, tassa sulla fortuna, rincari sul fumo e una plastic tax, un nuovo balzello sul imballaggi e contenitori di plastica inquinanti per spingere abitudini green.

La prima manovra giallorossa bloccherà gli aumenti dell’Iva ma al loro posto, per far quadrare i conti, spuntano una miriade di mini-tasse, alcune onnipresenti a ogni sessione di bilancio, come quelle su tabacchi e giochi, altre che rispondono alla nuova anima ecologista verso cui si vuole spingere il Paese. Tra le ipotesi è circolata anche quella di un aumento delle accise sul diesel, che ha trovato, al momento, il muro di Italia Viva. E una sulle sim aziendali che invece, incontra la netta contrarietà M5s. Ma per i cittadini, che rischiano di pagare di più le sigarette o il pieno dell’automobile, o di vedersi ridotte le vincite su lotterie e scommesse, si prepara una piccola rivoluzione: anche la ricevuta del parrucchiere o dell’idraulico, o il conto del ristorante, si potranno scontare dalle tasse, se si opterà per il pagamento con carte e bancomat.

Archiviata l’ipotesi di cashback su tutti gli acquisti con moneta elettronica, tramontato insieme all’idea di una rimodulazione dell’Iva, si fa strada infatti una nuova detrazione (al 10% o al 19%) su una serie di nuove spese, in aree «più a rischio evasione», di cui beneficerà solo chi fa pagamenti tracciabili. Anche le altre detrazioni, quelle già in vigore, dalla scuola o lo sport per i figli, alle spese mediche a quelle per i funerali, potrebbero essere legate alla tracciabilità della spesa, sulla falsariga di quanto già accade con i vari bonus per le ristrutturazioni edilizie. Ecobonus, bonus sui lavori e anche sulla risistemazione del verde dovrebbero essere prorogati di due anni, così come si dovrebbe allungare la scadenza (ora prevista al 2021) per il bonus rinforzato per gli interventi antisismici. Nel 2020 si dovrebbe avviare anche una prima revisione delle tax expenditures, legando al reddito gli sconti: le detrazioni dovrebbero iniziare a ridursi per i redditi oltre i 100-120mila euro per azzerarsi per i «super-ricchi». Un intervento di «equità» fiscale che riguarderebbe solamente «l’1% dei contribuenti» che ricadono nelle fasce più alte di reddito. E che avrebbe i suoi effetti sui conti pubblici solo a partire dalle dichiarazioni 2021 sui redditi 2020. Alcuni interventi rischiano di sollevare proteste: il comparto del gioco, ad esempio, è già in allarme, così come Assobibe per la paventata sugar tax, al momento però non entrata nel menù. Meno osteggiata potrebbe essere invece la plastic tax, un prelievo che potrebbe essere anche superiore agli 0,2 euro per kg ipotizzati inizialmente, e che si abbina al agli incentivi per i prodotti sfusi già previsti dal decreto Clima.

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