«In Italia calano i morti e pazienti gravi»
Speranza: errore abbassare la guardia ora

Si va verso la proroga delle misure che scadranno il 3 aprile. Lo stesso ministro Boccia lo ha detto: «Inevitabilmente saranno allungate».

«Ci sono costantemente meno decessi e meno ricoverati in terapia intensiva, che sono quelli a maggiore rischio di morte: il trend degli ultimi giorni ci fa ben sperare. Abbiamo rallentato il dramma di queste settimane». Luca Richeldi, pneumologo e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) del ministero della Salute, sintetizza il cauto ottimismo per i dati dell’emergenza coronavirus in Italia: il bilancio giornaliero registra 3.815 malati in più (totale 73.880) e un incremento di 756 vittime, che porta il bilancio sempre più pesante a 10.779 morti (sabato l’aumento era stato di 889).

Mentre in terapia intensiva si trovano ora 3.906 malati, solo 50 in più rispetto a sabato. Un dato ritenuto significativo come quello dei guariti, che non sono aumentati come sabato ma hanno comunque subito un incremento significativo di 646, che porta il totale a 13.030.

Ed è la tendenza incoraggiante degli ultimi giorni, nonostante le cifre sempre impressionanti dei decessi, a spingere il governo e tutti gli esperti all’appello a non mollare la presa sulle misure di contenimento. «Siamo ancora nel pieno dell’epidemia - dice il ministro della Salute Roberto Speranza - Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora». L’altro ministro Francesco Boccia conferma che «le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate». Il premier Giuseppe Conte sentirà già dalle prossime ore il Cts, che però ha già detto chiaramente qual è la sua posizione. «Sarebbe da matti non prorogarle, squadra che vince non si cambia», ribadisce oggi Richeldi, componente del Comitato.

Insomma, la «serrata» va mantenuta ancora per settimane. Secondo il professore del Policlinico Gemelli di Roma, in conferenza stampa con Angelo Borrelli alla Protezione civile, nel numero delle vittime e dei ricoverati in terapia intensiva «ci sono grandi cambiamenti nell’ordine del 10-15%», segno che il contenimento sociale e la quarantena funzionano. «I nostri comportamenti salvano vite», aggiunge, «visti i risultati dobbiamo essere ancora più convinti nel rispetto delle misure».

Uno dei provvedimenti che sicuramente sarà prorogata è la chiusura delle scuole. «Con quella misura abbiamo salvato i tre quarti del Paese», sostiene Richeldi, ricordando come i bambini siano un importante vettore di diffusione del virus.

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