Inchiesta sul carcere di Bergamo
Lara Magoni nel registro degli indagati

C’è anche il nome dell’assessore regionale al Turismo Lara Magoni nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex direttore del carcere di Bergamo Antonino Porcino.

Secondo indiscrezioni, all’attenzione degli investigatori c’è materiale elettorale ritrovato in casa di due persone coinvolte nell’inchiesta. L’iscrizione nel registro degli indagati servirà per fare luce sulla posizione dell’ex campionessa di sci, che potrebbe essere marginale nella vicenda. Come spiegano i vertici della procura, costituisce «un atto di garanzia» nei confronti della Magoni, mentre da parte degli inquirenti vi è l’intenzione di «chiarire la vicenda in tempi brevi», considerato «il ruolo istituzionale» ricoperto dall’assessore regionale. Nel corso della mattinata abbiamo cercato di contattare Lara Magoni per un commento, ma non ha risposto al telefono.

L’inchiesta, condotta dai pm Emanuele Marchisio e Maria Cristina Rota, conta in totale 27 indagati e riguarda un appalto al carcere di Monza per i distributori automatici di snack e sigarette, vinto da una ditta di Urgnano in cambio - è quanto sostengono gli inquirenti - di mazzette; l’utilizzo di agenti e di mezzi della polizia penitenziaria per scopi - per l’accusa - privati; certificati medici per attestare uno stress inesistente e consentire - per i pm - a Porcino di accumulare 205 giorni di malattia; la presunta appropriazione di beni, tra i quali due water e alcune risme di carta, appartenenti all’amministrazione penitenziaria.

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