«Io a Bergamo, mia moglie a Taranto
Può un algoritmo rovinare una famiglia?»

Lo sfogo di un insegnante di sostegno alle prese con le assegnazioni che hanno diviso in tre la famiglia.

La moglie a Taranto, il marito a Bergamo («73ª preferenza»), con tanti saluti a Crotone. È l’effetto mobilità straordinaria dei docenti di sostegno che sta creando fior di problemi nella scuola italiana.Lo sfogo è pubblicato sul sito Orizzonte Scuola, in una lettera inviata al premier Matteo Renzi e al ministro Stefania Giannini. Preceduto da un bilancio, amaro: «2 genitori docenti trasferiti una da Crotone (provincia di residenza e di immissione in ruolo) a Taranto ambito 23, l ’altro da Roma a Bergamo ambito 1; 3 splendidi figli minori da sistemare al più presto dai nonni materni e da una zia; un bel cane di nome Balto da affidare ad un fratello; 2 prestiti personali in corso da onorare per la casa e per l ’ auto; 2 affitti da pagare uno in provincia di Taranto e l’altro in provincia di Bergamo, nonché spese di viaggio, vitto, energia elettrica, telefoniche e gas da pagare in 3 province (Crotone, Taranto, Bergamo).

Gentile presidente, egregio ministro mi rivolgo a Voi per descrivere in maniera sintetica gli enormi disagi che la mobilità straordinaria della scuola per i neoassunti fase «C» sta creando nella mia adorata famiglia, nella speranza di una Vs. considerazione e di un Vs. impegno per alleviare i grossi disagi che ciò sta procurando anche a tantissimi altri colleghi.

Il mio nome è S. C. sono nato a Rocca di Neto (Crotone) quasi 50anni fa, sono un docente di sostegno felicissimo di fare questo lavoro, e sono stato assunto nell’anno scolastico 2015/2016 a Roma. Mi sono recato nella bellissima metropoli con il cuore in gola perché ho dovuto lasciare la mia famiglia dopo tanti anni di precariato svolti anche fuori provincia (Mirandola, Sassuolo, Monopoli, Altamura, ed infine Crotone provincia di residenza), dicendo ai miei figli questa frase: «Oggi io sto coronando il sogno di diventare docente di ruolo, una professione che amo», loro hanno compreso questa mia gioia e nonostante la lontananza, le spese di vitto alloggio e viaggi abbiamo superato questo momento difficile nella speranza di ottenere un avvicinamento a casa e grazie anche alla immissione in ruolo di mia moglie nella provincia di residenza – Crotone – che ha consentito di tenere unita la famiglia.

Questa gioia per l’ambita assunzione raggiunta, adesso si sta trasformando in un incubo, mia moglie F. M., nata a Rocca di Neto nel 1975, docente di ruolo anch’ella fase «C», di lingua Inglese nelle scuole medie di primo grado, (brillante studentessa prima – laureata con il massimo dei voti - abilitata all’insegnamento nella scuola dell’infanzia, nella primaria, nella secondaria di primo e secondo grado, che ha superato anche il concorso nella primaria, anche se quest’ultimo non le ha dato nessun punteggio « perché di grado inferiore rispetto al ruolo di assunzione» ), è stata trasferita a Taranto ambito 23.

Mia moglie, gentile presidente ed egregia ministra, vanta ben 12 anni di servizio pre-ruolo, gli ultimi 10 dei quali fatti in provincia di Crotone dove viviamo con i nostri figli, nella nostra casa costruita mattone su mattone insieme, noi figli di contadini abituati a lavorare duro a scuola come a casa, che abbiamo accettato questi anni di lungo precariato in una provincia piccola come quella di Crotone pur di tenere unita la famiglia, pur di non emigrare, che abbiamo servito questo territorio per anni nei luoghi più difficili da raggiungere, paesi internati come Pagliarelle, Mesoraca, Pallagorio, Petilia Policastro , San Nicola dell’Alto etc. scuole in cui esistono le pluriclassi, ….adesso dobbiamo emigrare.

Il 4 agosto 2016 mia moglie riceve la mail ….destinazione Taranto ambito 23, pur essendo stata assunta a Crotone, io il 13 agosto, invece di avvicinarmi a casa, sono stato assegnato in provincia di Bergamo ambito 1, città che avevo messo come 73ª preferenza, possibile che non c’era un posto per me a Sud di Roma… non so. Tutto questo ci sta logorando, nell’oggetto ho sintetizzato i grossi problemi che dobbiamo affrontare e che non voglio ripetere per evitare piagnistei, mi chiedo comunque: è possibile che un algoritmo debba compromettere l ’ equilibrio di una famiglia non solo affettivo ma anche economico? Perché un vincitore di concorso, fresco di laurea, con poca esperienza, senza aver seguito un Master, un corso di aggiornamento, magari senza figli deve precederci nelle assegnazioni delle sedi?

Perché chi è stato assunto magari un solo anno prima, fase «B, B1 etc» magari con meno anni di servizio, deve avere precedenza rispetto a noi che ci siamo sacrificati per tanti anni servendo un territorio difficile dal punto di vista socio-economico, come quello della Provincia di Crotone? Perché il servizio pre-ruolo deve essere valutato 3 punti all ’ anno e quello di ruolo 6 punti? Tutte queste domande io Le rivolgo anche a Voi, nel tentativo di trovare delle soluzioni che possano lenire questi disagi, questa angoscia che ci sta logorando dentro e che non ci consente nemmeno di rifiutare l’incarico, oppure prendere l’aspettativa poiché le spese da sostenere mensilmente per la nostra famiglia sono ingenti. Dimenticavo: «Grazie per il bonus delle 500 euro per noi è stato utilissimo». Spero tanto che possiate almeno leggere questa mia missiva e che si trovino delle strategie per non disgregare la mia, ma anche le famiglie dei numerosi colleghi che vivono situazioni simili.

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