«Io, ingannata dal quel venditore»
Nuova protesta per il telemarketing

Una chiamata giunta sul telefono fisso alle 15,20 del 23 dicembre. «Sembrava una semplice telefonata per un controllo dei consumi dell’energia elettrica. E invece ora ho l’ansia di essere stata raggirata», si sfoga una pensionata di 75 anni, residente in città. Era un operatore che chiamava per conto della Green Network.it, società per l’erogazione di luce e gas. Ma la signora non l’ha intuito subito, anche perché – da quanto racconta – l’approccio è stato ambiguo.

«Innanzitutto, non ho ancora capito come abbiano fatto ad avere il mio numero, che sulle Pagine bianche non c’è da anni – spiega la donna –. All’inizio il mio interlocutore mi ha fatto capire che era dell’Enel, società che mi eroga il servizio da sempre. “Facciamo controlli di fine anno su clienti scelti a caso”, mi ha detto. Aggiungendo che avevo pagato di più e che per gennaio avrei potuto pagare 21 euro, anziché i 40 dell’ultima bolletta, se mi fosse interessata l’offerta. Io ho risposto di sì. Lui ha detto che però doveva controllare che i consumi indicati nella bolletta in mio possesso coincidessero con quelli che avevano loro. In questo modo si è fatto leggere il numero del cliente e il mio codice fiscale».

Fin qui la pensionata non sospetta di nulla. «Ero convinta di parlare con un operatore dell’Enel», confida. Poi, l’offerta prospettata si rivela alquanto limitata nel tempo. «Mi ha detto che sicuramente a gennaio avrei pagato 21 euro, ma solo per quel mese – prosegue la signora –. E che comunque da adesso sarei stata con Green Network e non più con Enel. “Ma a me l’Enel sta bene, non voglio altro”, ho provato a protestare. Ma quello niente. La telefonata si è conclusa senza che neanche mi avesse chiesto se accettassi o no il nuovo contratto. Io tuttora non so se sono rimasta cliente Enel o sono finita con Green Network. E subito dopo aver riattaccato sono iniziate le mie ansie. Fortuna che non gli ho dato le coordinate del conto corrente».

Ma in banca la 75enne ci è corsa lo stesso. «Ho le bollette domiciliate in filiale e ho detto agli impiegati di non pagare nulla che non sia dell’Enel. Poi sono andata dai carabinieri, i quali mi hanno spiegato che non è una truffa perché i dati li ho forniti direttamente io (se è veramente questa la risposta che ha ricevuto, va detto che non è assolutamente così, ndr). Infine, al punto Enel di via Tasca mi hanno spiegato che anche loro propongono questi contratti al telefono, ma si presentano sempre come Enel. E che non possono intervenire . A me però non sta bene e ho la vaga sensazione di essere stata raggirata, quantomeno di essere vittima di un comportamento non limpido».

«L’approccio ambiguo è una truffa, c’è poco da girarci attorno – puntualizza Pierluca Pucci Poppi, capo ufficio stampa di Green Network –. E la signora ha la facoltà di disconoscere il contratto, se risulta sottoscritto. Purtroppo, pure la nostra società è vittima di questi episodi, contro i quali stiamo combattendo da mesi. Il servizio è in carico ad agenzie di vendita di contratti, alcune delle quali controllano altre agenzie in Albania. Sono agenzie che lavorano per molte società, anche per quelle telefoniche. Per ogni contratto stipulato incassano un gettone e probabilmente ci sono dipendenti che per intascare l’incentivo giocano sporco. Abbiamo ricevuto segnalazioni di gente che si presenta come “Ministero dell’Energia”, “Autorità dell’Energia”, persino un “Ufficio nazionale abbassamento prezzi”. Tutti enti che, ovviamente, non esistono. Green Network non può controllare direttamente una catena che si è allungata di molto. Abbiamo fatto denunce contro ignoti, perché solo la magistratura ha i mezzi per risalire ai numeri di telefono dei chiamanti. Una cosa del genere per noi e per le società a cui appaltiamo il servizio, che pagano una penale per ogni contratto disconosciuto, è un danno. Le percentuali di disconoscimento sono molto basse, incidono poco sulle entrate. Il danno di immagine è invece ingente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA