La funicolare di Bergamo compie 130 anni
Aprì sotto la neve, era piena di gente

Strano, molto strano. Il 20 novembre 1887, quando la funicolare incominciò ad andare in su e in giù da Bergamo alta dando inizio al regolare servizio di trasporto tra le due città, l’evento passò del tutto inosservato.

Non fra i cittadini che si pigiarono nelle due carrozze con gran lavoro dei bigliettai, ma tra le autorità. Eppure c’era stata una grande attesa, accompagnata da un ampio dibattito sul progetto, anzi sui progetti che a vario titolo erano stati presentati per ridurre le distanze tra l’alta e la bassa città. La vigilia e lo stesso 20 novembre nevicò, quasi per offrire una cornice festosa inghirlandando di bianco gli ormai spogli alberi di ippocastano dei viali.

A differenza di quanto era avvenuto sei anni prima, quando fu inaugurato l’acquedotto di città bassa, non vi fu nessun taglio di nastro, nessun discorso ufficiale, nemmeno un modestissimo brindisi. Niente di niente. E sì che a quei tempi non si lasciava perdere anche la più modesta occasione per innalzare i calici durante lauti banchetti augurando un futuro sempre più radioso alla città. Come avvenne, in un tripudio di bandiere e di discorsi, il 5 novembre del 1881 all’inaugurazione del grande serbatoio a lato di porta Sant’Agostino. Invece il giorno delle prime corse della funicolare le autorità tacquero e le bandiere rimasero negli armadi.

Non si è mai saputo il perché di questo atteggiamento. Dissapori tra Municipio e il progettista e realizzatore ing. Alessandro Ferretti? I giornali non ne fanno cenno. L’Eco di Bergamo si limita a dare notizia del collaudo ufficiale. Le prove, con vetture anche strapiene di gente, sono positive. È il pomeriggio del 19 novembre, la vigilia, e subito per telegrafo arriva l’autorizzazione da Roma. «Signori in carrozza!».

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