La protesta (bipartisan) dei sindaci
«No al taglio dei fondi per il sociale»

Sono circa un centinaio quelli che hanno manifestato in Prefettura preoccupati per le conseguenze di questa decisione.

Circa un centinaio di sindaci si sono presentati davanti alla Prefettura, in via Tasso, per protestare contro i tagli sul fondo sociale. L’iniziativa, promossa dal Consiglio dei sindaci Ats, ha raccolto le adesioni sperate: in piazza sindaci e amministratori di centro-destra e centro sinistra.

Soddisfatta la presidente del Consiglio Ats Maria Carla Marchesi: «Questa adesione rappresenta l’interessa a ripristinare il fondo, la preoccupazione è forte, sono risorse indispensabili». Presenti, tra gli altri, i deputati Gregorio Fontana, Elena Carnevali ed Antonio Misiani, l’assessore regionale Alessandro Sorte, il segretario del Pd (e sindaco d’Arzago d’Adda) Gabriele Riva, il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi, quello di Seriate Gabriele Cortesi, il coordinatore cittadino di Forza Italia, Stefano Benigni.

«Il taglio al fondo sociale è una preoccupazione che ho fatta mia presentando un ordine del giorno approvato dal Governo per il ripristino dei fondi - commenta Elena Carnevali, deputata Pd-. Sono certa che a breve arriverà un decreto in questo senso».

«Senza quelle preziose risorse sarà impossibile pagare prestazioni e servizi che rientrerebbero nei livelli minimi di assistenza». Ad affermarlo è Gregorio Fontana che ha espresso la sua solidarietà ai sindaci bergamaschi per il trattamento loro riservato dall’attuale Governo. «Si tratta di tagli inaccettabili, ma a rischio peraltro non sono solo i fondi per le politiche sociali. Risorse preziose sono state pescate anche dal fondo istituito con la legge di Bilancio 2017 per lo sviluppo infrastrutturale del Paese: è da questo fondo che il Governo infatti attinge per finanziare il decreto legge sull’immigrazione, in questi giorni in discussione al Senato. Si tratta di stanziamenti che erano stato previsti a fine 2016 per investire in settori cruciali per i cittadini, quali quelli dei trasporti, della mobilità sostenibile, della sicurezza stradale, ma anche per l’edilizia scolastica. Stanziamenti che anche la provincia di Bergamo attende da tempo. Ci auguriamo che il Governo faccia presto marcia indietro davanti alle richieste degli amministratori locali ormai giunti ad una situazione di insostenibilità economica e sociale».

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