Aumento biglietti dei treni, Pd all’attacco
Sorte risponde: «Nessun rincaro»

Si accende la polemica sull’aumento dei biglietti dei treni che secondo il Pd sarebbe stato approvato in Giunta ma rinviato nel 2018 dopo le elezioni. L’assessore alla Mobilità Alessandro Sorte risponde: «Nessun aumento da qui al 2018».

La Regione Lombardia ha deciso l’aumento di biglietti e abbonamenti ferroviari che scatteranno però l’anno prossimo, dopo le elezioni regionali. L’aumento è contenuto in una delibera di giunta approvata la scorsa settimana che determina, dopo due anni di stop, la ridefinizione con un rialzo complessivo dello 0,93% per l’anno 2017, che viene però posticipato al 2018, quando verrà sommato alla quota prevista per l’anno in corso. Da notare che l’aumento 2017, che è calcolato ogni anno ad aprile e si basa sull’indice di inflazione, sarebbe stato dell’1,73%. È sceso a 0,93% perché tiene conto degli anni 2015 e 2016 in cui, a rigor di calcolo, la Regione avrebbe dovuto applicare delle riduzioni, che invece non ha applicato. L’anno prossimo, quindi, l’aumento sarà ragionevolmente almeno il doppio o anche il triplo di quello consueto. Sulla vicenda interviene il consigliere regionale del Partito Democratico Jacopo Scandella:«Maroni e Sorte con i pendolari fanno i furbetti. Annunciano in pompa magna investimenti miliardari sui treni fra 10 anni ma nascondono la delibera con cui aumentano le tariffe dei pendolari lombardi, guarda un po’, subito dopo le elezioni regionali. Ma chi pensano di prendere in giro?».

«Nessun aumento delle tariffe dei treni regionali da qui al 2018». Cosi’ l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte replica all’attacco delle opposizioni che avevano paventato l’aumento di biglietti e abbonamenti ferroviari a partire dall’anno prossimo, dopo le elezioni regionali. «Nessuna altra Regione in Italia è come la Lombardia - precisa ancora Sorte - che non solo non taglia il servizio, ma neppure aumenta le tariffe». «Probabilmente - aggiunge l’assessore alle Infrastrutture - chi mi attacca si sbaglia, si è confuso con le tariffe di Trenitalia che sono schizzate alle stelle; ma allora a questo punto dovrebbe chiedere spiegazioni al governo non a noi perché quelli sono treni nazionali, mentre non e’ previsto nessun aumento per i treni regionali. Perciò capiamo l’imbarazzo del governo e per dirla con il poeta non so se il riso o la pietà prevale». «Anzi - conclude Sorte - notiamo anche un certo fastidio per il fatto che non c’è nessun aumento».

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