La relazione dell’Iss sul «caso»
dei dati inviati dalla Lombardia

Nel documento di 7 pagine, online sul sito del ministero della Salute, l’Istituto superiore di Sanità spiega «l’implicazione tecnica della nuova disponibilità di dati notificati dalla Regione Lombardia».

«I dati della sorveglianza epidemiologica COVID-19 forniti dalla Regione Lombardia il 20 gennaio 2021 cambiano il numero di soggetti sintomatici notificati dalla stessa Regione. Pertanto, una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita dalla Regione Lombardia». È quanto si legge nella relazione dell’Istituto superiore di Sanità, pubblicata il 22 gennaio, dal titolo «Implicazione tecnica della nuova disponibilità di dati relativi ai casi di infezione confermata da virus SARS-CoV-2 sintomatici notificati dalla Regione Lombardia».

«Per la settimana di monitoraggio 4-10 gennaio 2021 in Lombardia – si legge ancora nel documento disponibile sul sito del ministero della Salute – sulla base dei dati forniti il 13 gennaio 2021, rettificati solo per la parte relativa alla sorveglianza epidemiologica il giorno 20 gennaio 2021, mantiene la classificazione di rischio Alto ma in presenza di uno scenario di trasmissione compatibile con uno scenario 1». Il documento dell’Iss, di 7 pagine, ripercorre le tappe del caso e spiega come lo scenario sia cambiato in base alla «nuova disponibilità» di dati dalla Regione Lombardia: «Il cambiamento nei dati – scrive l’Istituto – non comporta un cambiamento nella classificazione del rischio della Regione», «si rileva tuttavia un cambiamento del valore Rt basato sulla data di inizio sintomi dei soli casi sintomatici».

Qui il documento completo (pdf).

«Regione Lombardia ha sempre mandato dati puntuali, precisi e corretti», ha ribattuto venerdì il governatore Lombardo Attilio Fontana, concetto ribadito anche sabato: «I “dati richiesti” alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard. Semmai qualcuno a Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il “mal funzionamento” dell’algoritmo che determina l’Rt dell’Iss. Chi, invece, sostiene il contrario lo deve dimostrare con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico».

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