Da Gotti a Savoldelli, omaggio a Gimondi
L’abbraccio della gente a Paladina

È finalmente a casa Felice Gimondi. L’omaggio dei tifosi per tutta la giornata alla camera ardente allestita in paese. Martedì alle 11 i funerali.

È finalmente a casa, Felice Gimondi. Intorno all’una di lunedì 19 agosto la salma è arrivata a Paladina e la camera ardente, allestita nella chiesetta adiacente la chiesa parrocchiale, è stata aperta alle 7 di stamattina e chiuderà, su disposizione della famiglia, alle 20 (e non alle 23 come precedentemente comunicato).

Tre paesi in lutto cittadino con bandiere a mezz’asta: Sedrina, Almè e Paladina. I funerali verranno celebrati domattina alle 11 dal parroco di Paladina don Vittorio Rossi e monsignor Mansueto Callioni, parroco di Almè e guida spirituale della famiglia Gimondi. La piazza antistante alla chiesa sarà chiusa dalle 8 di martedì 20 agosto: sono attese circa duemila persone. I funerali saranno trasmessi in diretta su RaiSport a partire dalle ore 10.40.

Tantissimi i tifosi e gli appassionati di ciclismo che sono giunti alla spicciolata a rendere omaggio alla salma di Gimondi fin dal primo mattino. Alcuni indossano le maglie commemorative, altri sono arrivati in sella alla loro bicicletta, altri mostrano sul cellulare foto salvate in bianco e nero di primi «selfie» con l’amato idolo della due ruote. I primi giunti per una preghiera alle 7 sono stati proprio monsignor Callioni e Giovanni Bettineschi, presidente Promo Eventi e organizzatore delle tappe lombarde del Giro, ma anche Luigi Corelli e Gianluigi Stanga. Tra gli ex professionisti che hanno voluto far sentire la loro vicinanza alla moglie Tiziana e alla figlia Norma ci sono Claudio Corti, Mirco Gualdi, Gianluca Valoti e Rossella Di Leo, Beppe Manenti.

Parecchi pure gli ex corridori tra i quali Vittorio Adorni, Franco Balmamion e Paolo Savoldelli, Ivan Gotti e Gianni Motta. Ha sostato a lungo nella chiesetta dove si trovano le spoglie di Felice anche Ernesto Colnago e Marino Lazzarini presidente del Club Amici dell’Atalanta, associazione di tifosi nerazzurri della quale Gimondi ricoprì la medesima carica dal 1987 al 1999. In tanti hanno abbracciato la moglie Tiziana e la figlia Norma manifestando la grande stima e affetto per il grande campione bergamasco.

«Non potevo non rendere l’ultimo saluto – ha detto Balmamion – a un collega e più ancora amico dalla dirittura morale e umana molto al di sopra della norma». Sulla medesima lunghezza d’onda Savoldelli: «Felice ha sempre rispecchiato il dna tipico di noi bergamaschi: tenacia, puntualmente combattivo in corsa e di una lealtà ineccepibile».

In visita anche Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «È stato il primo campione del mio immaginario», le sua parole commosse.

La figlia Norma ha trovato la forza di scrivere una lettera al suo papà, così come era solita fare da bambina (lettera pubblicata sulla sua pagina Facebook). Ne riportiamo un passaggio: «Il tuo cuore grande e forte non ha retto e ora sei qui su questo tavolo, in questa stanza gelida. Vorrei poterti dire: alzati papà, ci sono tanti che fanno il tifo per te. Ci sono gli amici di sempre, i “gimondiani” che sono ancora qui ad acclamarti e ci siamo anche noi: io, mamma e Federica che vogliamo vederti ancora una volta sorridere».

E ad attendere a casa il rientro anche i familiari e i fratelli Gimondi: Giuseppe (Pinuccio) il maggiore che abita ad Almenno San Salvatore ed Alessio, il più giovane, che abita ad Almè. Portavoce è il nipote Massimo (classe 1971), l’ultimo della dinastia dei Gimondi in sella.

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