Il ragazzo ucciso dal bus a Gazzaniga
L’autista: «Guardavo nello specchietto»

L’uomo alla guida del bus che ha travolto a Gazzaniga i tre studenti lo ha ammesso davanti al pm. Controllava la fiancata durante una manovra.

Una distrazione fatale all’origine della tragedia. È ciò che va delineandosi nell’indagine che il pm Giancarlo Mancusi ha aperto sull’incidente di Gazzaniga del 24 settembre, in cui ha perso la vita Luigi Zanoletti, 14enne di Ardesio, e sono rimasti feriti altri due studenti, Paolo Marzupio di 16 anni e Simone Bigoni di 14.

Lo stesso autista che era alla guida del pullman autosnodato, A. G., 58 anni, residente a Nembro, lo avrebbe indirettamente confermato durante l’interrogatorio di venerdì in Procura, affrontato da indagato per omicidio stradale aggravato con l’assistenza dei suoi due legali, Paolo Corallo e Michelle Vavassori. Il 58enne ha raccontato che, al momento dell’investimento dei tre ragazzi e del successivo impatto con l’altro bus della Sab, era intento a guardare nello specchietto retrovisore destro del mezzo.

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