Le soluzioni per l’occupazione
Confindustria: giovani e cantieri aperti

La visione di Confindustria, nelle proposte e negli appelli lanciati dal presidente Vincenzo Boccia dal palco dell’assemblea annuale e rivolti a politica, governo, imprenditori e sindacati.

Dai cantieri, a partire dalla Tav, con il rilancio degli investimenti, all’Europa forte e unita. Dal taglio del cuneo fiscale, a cominciare dai lavoratori, alla spinta all’occupazione, guardando ai giovani innanzitutto. Dalla politica estera e l’immigrazione, con il no alla chiusura delle frontiere, alla politica economica con il no all’aumento del debito pubblico e la messa in guardia sul livello dello spread. Il tutto con un richiamo pressante sulla crescita del Paese e un occhio alla prossima manovra. È racchiusa in questi temi la visione di Confindustria, nelle proposte e negli appelli lanciati dal presidente Vincenzo Boccia dal palco dell’assemblea annuale e rivolti a politica, governo, imprenditori e sindacati.

RIAPRIRE I CANTIERI. C’è «l’urgenza di riaprire i cantieri» e avviare «una grande stagione di investimenti pubblici», scandisce Boccia. Sì alla Tav Torino-Lione e necessità di varare «un piano shock per grandi infrastrutture e piccole opere», mettere in sicurezza suolo, ponti, scuole e ammodernare strade. Le infrastrutture sono «precondizione» per la crescita.

UE PIÙ COESA E FORTE. «Per noi la via è una sola: un’Europa più coesa e forte che possa competere alla pari con giganti come Cina e Usa».

FRONTIERE APERTE. «L’Africa oggi ha 1,2 miliardi di abitanti, ne avrà il doppio tra 30 anni: davvero pensiamo che la soluzione sia chiudere le frontiere? Noi no», dice chiaramente Boccia. «La soluzione passa per una gestione condivisa, ma anche dal contributo che le nostre imprese possono dare».

MANOVRA. Al momento si prospetta una manovra «imponente» per il 2020 «da almeno 32 miliardi di euro. Dobbiamo dirci con franchezza che non ci sono scelte semplici o indolori».

PRIORITÀ GIOVANI.«Creiamo le condizioni per un grande piano di inclusione giovani». Anche per fermarne «la fuga» all’estero.

CUNEO FISCALE. «Puntiamo alla riduzione del costo del lavoro, focalizzando le risorse sull’occupazione a tempo indeterminato. Ridurre il carico fiscale a vantaggio dei lavoratori per aumentare i salari, il potere d’acquisto e la domanda interna».

SPREAD «SPAGNOLO». Se il rendimento dei titoli di Stato italiani si abbassa al livello di quelli spagnoli (circa 150 punti base in meno) «già il prossimo anno si potrebbero risparmiare 5 miliardi in spesa per interessi».

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