L’Edonè riparte: «Ma oscurati sui social»
Polemiche sui cinque spazi all’aperto

Riapre l’Edonè ma Facebook e Instagram lo oscurano. Una beffa per i gestori dello spazio giovanile, pronti, domani, a lanciare la nuova stagione «En plen air!».

Con un innovativo sistema di prenotazione (niente casse e code, si prenota da casa e il cibo dal tavolo, www.edonebergamo.it) e più di 300 posti a sedere: «A meno di 24 ore dal lancio del nostro nuovo sito, ci siamo accorti che i social cancellavano o consideravano lesivi tutti i riferimenti del nostro spazio - spiega il gestore Franz Barcella -. Inizialmente abbiamo pensato ad un errore del sistema, ma abbiamo scoperto che qualcuno ha subdolamente segnalato il nostro nuovo sito ai social “convincendoli” ad inserirci nella loro lista nera, senza alcun apparente motivo. Ogni evento o post che contiene il link al nuovo sito viene così oscurato automaticamente. Mai avremmo pensato che qualcuno ci potesse voler così male, nel tentativo di non farci sopravvivere».

Le informazioni, soprattutto per il pubblico più giovane, viaggiano sui social, ed essere «bannati» taglia le gambe ad Edonè. Ma i gestori non mollano: «Non ci siamo fermati durante l’emergenza, garantendo sempre servizio a domicilio, raccogliendo soldi per l’ospedale e offrendoci come volontari - continua Barcella -, non ci fermeremo nemmeno ora che siamo pronti a riaprire».

E scoppia la polemica sulle assegnazioni dei cinque spazi all’aperto, dal Parco di Sant’Agostino a piazzale Goisis, annunciate giovedì 11 giugno dal Comune di Bergamo. Che non li vuole chiamare «estivi», perché con le regole di contrasto al Covid le modalità di fruizione saranno diverse. Ma il gruppo di minoranza Fratelli d’Italia va all’attacco. «Il bando è identico a quello degli anni passati, con risultati molto simili, in un momento in cui invece tutto è cambiato: un passo falso - denuncia Andrea Tremaglia, capogruppo FdI -. La nostra proposta partiva da una visione differente: estivi per aiutare i quartieri a ripartire. Sia dal lato economico che sociale».

Davide De Rosa, esponente di FdI, denuncia come il bando abbia «scontentato molti commercianti, al punto che il Comune dovrà correre ai ripari per il futuro». Anche i consiglieri della Lega Alberto Ribolla e Alessandro Carrara si dicono «stupiti. Le premialità sono andate a chi aveva già la possibilità di avere spazi esterni, non sono state tutelate le piccole realtà che hanno sofferto di più». E dallo scontento nasce il Comitato «Co.ri.le» che unisce una quarantina di gestori di bar e ristoranti (di città e provincia). In una lettera, firmata da un avvocato, gli operatori hanno spiegato le criticità dell’estate bergamasca al sindaco Gori: «Nelle altre città l’estate rappresenta un’occasione. A Bergamo invece si è ormai consolidato un sistema, di cui fanno parte gli estivi gestiti sempre dalle stesse realtà, ma anche le sagre, che tolgono una grossa fetta di fatturato ai locali. Agevolare i dehors in tutta la città può essere una via alternativa». 

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