«Lo chiamavamo il professore»
Un ricordo del collega Roberto Vitali

Arturo Zambaldo ricorda il suo amico e collega scomparso giovedì 19 novembre a 74anni.

Riduttivo se non addirittura irriverente etichettare Roberto Vitali, scomparso giovedì 19 novembre a 74 anni, solo come giornalista enogastronomico. Certo, tutto ciò che sapeva di ristorazione gli permetteva di essere considerato un vero esperto, ma essendo stato mio «compagno di banco» per circa un ventennio nella redazione cronaca de L’Eco di Bergamo, posso avallare le poliedriche qualità del «professore», così come usavamo chiamarlo sul lavoro per i suoi trascorsi da insegnante di materie letterarie alle scuole medie statali della nativa Ciserano.

A Roberto, venivano puntualmente affidati dallo storico capo cronista Renato Possenti (braccio destro dell’allora direttore Andrea Spada) i servizi di “bianca” tra i più delicati. Allo stesso tempo il prof trascorreva ore a «passare» gli articoli scritti dai collaboratori prima di trasferirli in tipografia. Lavoro, questo, affidatogli in virtù di una ineccepibile conoscenza del lessico e di una straordinaria sensibilità umana.

Fuori dal lavoro era socievole e pacato chiamato spesso a fare da mediatore per mettere tutti d’accordo. Sino ai 30 anni aveva onorato la maglia del gruppo sportivo de L’Eco giocando da difensore arcigno ma sempre rispettoso delle regole .

Ciao amico Roberto.

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