Miglioramenti con l’Alta Velocità?
I pendolari: per noi sempre peggio

«Con la nuova linea dell’Alta Velocità Milano-Venezia, nella tratta Lombarda, che avrebbe dovuto liberare slots per il traffico regionale, Regione Lombardia presenta uno scenario in cui non solo le condizioni pregresse restano invariate, ma addirittura per molti peggiorano sensibilmente». Lo scrivono i rappresentanti dei viaggiatori.

«Sulla tratta Milano-Bergamo Rfi impone lo spostamento di 5’ delle tracce orarie (tecnicamente scardina la simmetria oraria, ovvero l’ossatura portante del sistema ferroviario lombardo che permette in tutti i nodi della rete di prendere le coincidenze da e per tutte le altre linee), facendo pertanto perdere sistematicamente ai viaggiatori tutte le coincidenze a Pioltello (per chi da Bergamo entra nel Passante significa regalare a Trenord 20 minuti ogni giorno in più), riduce il tempo di preparazione del treno a Milano Centrale a soli 15’ (riducendola di fatto all’osso, ed intaccando pertanto pesantemente la stabilità dell’orario) e rende critiche le coincidenze per chi interscambia con l’Alta Velocità da Roma (solo 10’ per un cambio che, considerando i tempi per cambiare binario e raggiungere il treno per Bergamo, significa praticamente far perdere sistematicamente il treno)» spiegano i pendolari della Conferenza Regionale del Tpl dopo l’incontro avuto con le varie rappresentanze.

Inoltre «sulla tratta Milano-Brescia, a valle delle insistenti richieste del territorio di mettere in campo un’alternativa al servizio Frecciabianca che è destinato a sparire (e che nelle proiezioni riverserà qualche migliaio di viaggiatori al giorno sui treni regionali già saturi), Regione Lombardia aveva promesso il potenziamento del servizio regionale. Nella realtà nulla di fatto: sembra che Trenord non sia in grado di industrializzare il potenziamento e di conseguenza, passivamente, Regione Lombardia “semplicemente” rinuncia lasciando che i cittadini rischino ogni giorno di non trovare nemmeno il posto per salire sulle carrozze sovraffollate. Situazione tanto più grave se consideriamo che in un contesto di servizio pubblico l’ente titolare di un contratto di servizio non dovrebbe permettere all’azienda di trasporto di sostituirsi a sé nella programmazione, ma limitarsi a dettare le richieste di servizio, pena l’aggiudicazione dello stesso ad un qualsiasi eventuale altro operatore qualora Trenord non fosse in grado di farlo (ipotesi che, guarda caso, Regione Lombardia non sembra nemmeno voler prendere in considerazione)».

Sempre sulla tratta Milano-Brescia, «i circa 3000 cittadini che ad oggi pagano, oltre all’abbonamento integrato da 103€/mese anche 300 e passa €/anno di integrazione per poter usufruire del servizio Frecciabianca (senza assegnazione di un posto) avevano chiesto a Regione Lombardia un intervento, che essa aveva promesso, per poter utilizzare alle stesse condizioni i servizi Frecciarossa che da dicembre sostituiranno i Frecciabianca. Ancora una volta nulla di fatto, probabilmente per mancanza di interesse da parte di Trenitalia, sicuramente per mancanza di volontà da parte di regione Lombardia».

Infine sulle tratte Cremona-Treviglio e Cremona-Brescia, a più tratti definite «lumaca» per la loro bassissima velocità commerciale, «Regione Lombardia aveva promesso un progetto di velocizzazione delle due tratte. L’epilogo è sempre lo stesso: a Trenord non sembra interessare, e Regione preferisce far spallucce ed ignorare ancora una volta le esigenze dei propri cittadini».

I pendolari sono molto duri nel loro comunicato: «Si tratta di una vera e propria assenza politica di Regione Lombardia, che dimostra ancora una volta di non avere affatto a cuore il proprio sistema ferroviario e che soprattutto continua a dimostrare di non voler capire le enormi potenzialità che lo stesso può dare per garantire una mobilità efficiente ed efficace a quella realtà Lombarda che ormai è nota per essere una delle più congestionate ed inquinate d’Europa».

Anche il Comitato Pendolari Bergamaschi ha inviato un comunicato per «esprimere il proprio dissenso rispetto alla decisione presa da Rfi e Regione Lombardia di modificare gli orari dei treni regionali della linea Bergamo-Milano via Pioltello, a seguito dell’avvio del servizio AV Trenitalia nella tratta Brescia-Treviglio». E aggiunge: «Aspettavamo un’ulteriore convocazione di chiarimento e condivisione e non una riunione durante la quale le decisioni piovessero dall’alto, come scelte obbligate. Ricordiamo che la qualità del servizio offerto fino ad ora indica che la linea Bergamo-Milano via Pioltello è già pesantemente penalizzata da varie problematiche di carattere infrastrutturale».

«I tempi di percorrenza della direttrice in oggetto, in relazione ai chilometri percorsi, sono attualmente estremamente dilatati. Il treno più veloce impiega, ritardi esclusi, 48 minuti, per effettuare un percorso di 56 chilometri. Tenendo conto del fatto che il numero di pendolari e viaggiatori che fanno uso del treno è notevolmente elevato (10 milioni di passaggi annui, 10mila viaggiatori pendolari al giorno stimati) e che la linea serve, oltre che i lavoratori e gli studenti, anche coloro che usufruiscono dell’aeroporto di Orio al Serio, ci saremmo aspettati dai gestori del servizio un’attenzione particolare, che purtroppo puntualmente non riscontriamo» sottolineano i pendolari bergamaschi.

«Alle nostre osservazioni e perplessità a riguardo, evidenziate nello scorso luglio, avremmo voluto avere delle risposte e dei chiarimenti che non sono arrivati; ci chiediamo cosa possa servire incontrarsi se poi le scelte ci vengono imposte e calate dall’alto senza che si possa dibattere in modo costruttivo. L’anticipo dei treni in partenza da Milano Centrale al minuto ‘05 pone dubbi sull’osservanza degli orari e pone i pendolari orobici di fronte all’ennesima penalizzazione. I tempi per il rispetto della ”simmetria di orario” e del ”cambio banco” sono a rischio e comunque soggetti a molteplici variabili che fanno della nostra linea una delle più vulnerabili ai disagi; questo già in un quadro precario; i disservizi degli ultimi tempi stanno a dimostrarlo».

«L’anticipo al minuto 05 rende praticamente impossibile, per coloro che devono terminare l’attività lavorativa alla fine dell’ora (turnisti, o chi non ha flessibilità Comitato Pendolari, l’utilizzo efficace del treno, implicando attese in stazione, che nelle ore di morbida arrivano anche ai 50 minuti. L’anticipo al minuto 05 dei Milano-Bergamo pregiudica anche la coincidenza per coloro che prendono il suburbano S5-S6 da Milano e fermano a Pioltello per prendere il treno per Bergamo. Il tempo di coincidenza scende da 5-7 minuti a 0-2 minuti. Praticamente è impossibile sfruttare questa opzione di viaggio e i pendolari saranno obbligati ad altre scelte, alcuni dovendosi munire a proprie spese anche di ulteriori abbonamenti (integrati metropolitana per esempio). Insomma, a seguito di investimenti cospicui, chi ancora una volta non ne trae beneficio ma probabilmente acquisisce ulteriori disagi sono ancora i pendolari bergamaschi che non vedono ridurre i loro tempi di viaggio da decenni. I pendolari bergamaschi sono stanchi di sopportare».

E L’Alta Velocità crea ancora malumori: «Non vogliamo assolutamente che l’alta velocità MI-BS si traduca per noi in instradamento sulla linea cosiddetta “lenta” accodati ai treni suburbani S5 e S6, né che si aggiungano fermate che dilatino necessariamente i tempi di percorrenza. Esigiamo da tempo un servizio efficiente che ci dia tempi di viaggio certi e più veloci». E il Comitato chiude il comunicato con queste parole: «Da queste modifiche di orario i pendolari bergamaschi si aspettano, quantomeno, il mantenimento degli orari e dei tempi di percorrenza vigenti oggi o assumerà iniziative adeguate nel caso queste condizioni non venissero rispettate».

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