Montelungo, ecco tutti i progetti
Quale ti piace di più? - Foto e sondaggio

Bergamo, sono 4 i grandi esclusi nel concorso di architettura «Progetto Montelungo», vinto dallo studio Barozzi/Veiga, per il recupero e la valorizzazione dell’area. Ecco le foto dei progetti, votate il vostro preferito nel sondaggio.

«Tutti hanno rispettato le richieste del bando e hanno presentato progetti discreti, senza che la personalità del progettista diventasse protagonista», ha spiegato il presidente della Giuria Francesco Dal Co. Ma alla fine solo uno di loro ha vinto il concorso che trasformerà l’ex caserma Montelungo-Colleoni in un polo universitario dall’anima europea, con residenze, centro sportivo e spazi pubblici, e privati, da condividere con la città: si tratta di quello di Barozzi/Veiga, studio italo-spagnolo e apprezzato per l’inserimento nel contesto, il movimento degli edifici.

In finale, lo studio degli spagnoli Nieto-Sobejano, quello londinese dell’architetto David Chipperfield e i portoghesi di Ines Lobo e Joào Maria Ventura Trinidade.

1- NIETO-SOBEJANO
È il progetto dello studio Nieto-Sobejano
(alcuni suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Venezia in più edizioni e al Moma di New York nel 2006) ad essere stato votato da due membri della Giuria e dunque protagonista del testa a testa finale con il vincitore Barozzi Veiga. Lo studio prevede la realizzazione di una piazza centrale mossa da una scalinata e da un nuovo edificio cubico a vetri, sede del Cus. La piazza si articola su diversi livelli, aperta a sud e a nord, per garantire il collegamento con i due parchi che si sviluppano attorno all’ex Montelungo. A limitare il successo del progetto, sarebbe stato l’elemento verde troppo ridotto, oltre all’aspetto «rigido» dell’insieme.

2- VENTURA TRINIDADE
Il lavoro di Ventura Trinidade
(architetto che ha progettato la Garducho biological station a Mourão e il Moura municipal museum in Portogallo) al centro dello spazio pone due grandi edifici con pareti a vetro animati dal centro sportivo universitario. Mantenuti gli edifici perimetrali originali e creati due accessi per collegare l’ex Montelungo con la parte sud e nord, il progetto prevede la realizzazione di due nuovi corpi di fabbrica e di piccoli boschetti urbani, vicino ai due accessi e nelle due piazzette che si vengono a creare naturalmente. Ma i due padiglioni sarebbero risultati troppo ingombranti e rigidi, oltre che di difficile realizzazione e manutenzione. Gli spazi sono anche stati immaginati di notte (con le luci spente dei due edifici), ma la resa sarebbe risultata poco funzionale ed estetica, secondo la Giuria.

3 - DAVID CHIPPERFIELD
Il progetto arrivato da Oltremanica (lo studio David Chipperfield ha realizzato, tra gli altri, il rinnovato Neues museum di Berlino)
ha come elemento distintivo la realizzazione di un «borgo» all’italiana, ma in chiave contemporanea, composto da due file di edifici su una strada di collegamento tra il parco Suardi e il Marenzi Risultano due blocchi a corte, o due giardinetti, su cui si affacciano le residenze. Il progetto prevede il mantenimento di una parte della struttura originale (destinata a residenziale universitario) e la realizzazione di nuovi piccoli volumi frammentati lungo la strada di collegamento, che ospitano il Cus, la parte residenziale e il terziario-commerciale. A penalizzare il progetto, sembra sia stata la mancanza di un luogo ampio per l’aggregazione, come una piazza, per via della creazione di due corti troppo anguste e chiuse.

4- INES LOBO
Escluso anche il progetto di Ines Lobo, già nota in città per aver arredato piazzale Marconi
. Il progetto, prevede la realizzazione di una grande piazza caratterizzata da pochi elementi verdi e dagli impianti sportivi ipogei, con alcune finestre che aprono lo sguardo sullo spazio aperto. Gli edifici rappresentano la cortina del complesso, con due passaggi che si aprono sul parco Suardi e Marenzi, ma molto piccoli, che rendono lo spazio chiuso. Sembra che non sia piaciuto il troppo «cemento» della piazza (che tanto ricorda la piazza della stazione recentemente rimaneggiata), la mancanza di aree verdi e la funzionalità: la Giuria ha immaginato la piazza d’estate, con 40° e il sole che picchia su un’area di cemento praticamente chiusa.

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