Nel dolore, la generosità di una madre
«Abbi cura del cuoricino di mia figlia»

Una madre raccoglie il dolore, lo mette per iscritto e lancia un appello di speranza a chi ha ricevuto il cuore di sua figlia, morta improvvisamente per un malore.

Ripensa agli ultimi attimi accanto alla figlia, al malore improvviso, alla corsa in ospedale, all’ultimo soffio. Ma anche alla vita che prosegue dopo quella morte: il cuore della propria figlia, quel cuore «puro, buono, amorevole», oggi batte nel petto di un’altra persona, grazie a un trapianto avvenuto all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

C’è un velo struggente nelle parole della madre: «Vorrei solo far sapere a chi possiede ora il cuore di mia figlia di essere un eletto per vari motivi. Ha una seconda possibilità: ha la possibilità di sentir battere dentro di sé un cuore puro, buono, amorevole. Vorrei dirgli di ricordarsi di essere felice tutti i giorni e di non farsi sopraffare da quello che gli è successo, ma di ringraziare Dio tutti i giorni. Gli direi: “Abbi cura del suo cuoricino, adesso è il tuo. Insieme sarete esempio di amore, generosità e tenacia”. Buona vita».

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