«Noi bimbi fragili conosciamo
cos’è il dolore e vi siamo vicini»

«Siamo i bambini di «Casa di Gabri». La malattia severa e invalidante è con noi fin dalla nascita. Non abbiamo conosciuto giorni sani e viviamo in una situazione simile a molti di voi, oggi». Una lettera commuovente.

«Il nostro intelletto assopito a causa della compromissione del nostro quadro cerebrale, lascia però il posto al cuore, ai nostri piccoli cuori che, seppur con un linguaggio afono, fatto soltanto di gemiti, mandano ad ognuno di voi l’affetto, la vicinanza e la condivisione. È come se il cuore parla al cuore e vi diciamo, consapevoli perché coinvolti, coraggio, coraggio non siete soli.

L’Italia è in ansia e un mondo di persone è in trepidazione per voi, per chi vive la malattia a casa o in ospedale in una situazione critica ma stabile e chi è oggi nell’incoscienza della sedazione; a tutti voi deve arrivare forte nell’animo la solidarietà di una nazione, di coloro che ci amministrano e l’affetto dei vostri cari».

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