«Non chiudiamo i Consultori
ma troviamo risorse adeguate»

No alla chiusura dei 6 Consultori Familiari accreditati e non ancora contrattualizzati della provincia di Bergamo e più risorse economiche. Questa la mozione approvata dal Consiglio regionale il 4 ottobre.

Così il capogruppo di Lombardia Popolare, Angelo Capelli, ha commentato così l’esito della votazione del Consiglio Regionale alla mozione sul proseguimento dell’attività dei Consultori privati accreditati per la realizzazione dei Centri famiglia nella provincia di Bergamo: Capelli era il primo firmatario. A favore ha votato la maggioranza di centrodestra e il Patto Civico: il Pd non ha partecipato al voto, contrario invece M5S. «Abbiamo lavorato per raggiungere il consenso di tutto il Consiglio Regionale sulla nostra mozione ed anche se non è stato possibile ottenerlo, il risultato del voto ribadisce la volontà di Regione Lombardia a sostenere degli strumenti sul territorio di Bergamo per contrastare il disagio e la difficoltà sociale.

«Grazie ad interventi meno formali e più diretti di prossimità, di tutoring territoriale, di gruppi di sostegno con caregiver e di interventi domiciliari – continua il capogruppo di Lombardia Popolare – abbiamo verificato su un campione di circa 500 persone, seppure in un arco di tempo limitato, miglioramenti di competenze e capacità, abbandoni ridotti, costi contenuti. L’esperienza dei consultori familiari privati accreditati, ma ancora senza contratto, per la realizzazione dei Centri famiglia va dunque nella direzione di migliorare il presidio territoriale e di un’alleanza strategica tra pubblico e privato, intercettando precocemente le situazioni di difficoltà che interessano anziani, disabili, adolescenti e le loro famiglie. Mantenere o proporre pertanto attività in grado di affrontare i nuovi bisogni che le famiglie presentano è un modo efficace ed economicamente utile per prevenire ed evitare maggiori costi in futuro».

Sulla mozione è intervenuta il consigliere Silvana Saita (Lega Nord): «Anzitutto un ringraziamento all’assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha prontamente colto l’importanza della problematica seguendola con attenzione e incontrando i rappresentanti di tutti e 6 i Consultori. Si tratta, infatti, di strutture necessarie e indispensabili per il nostro territorio, dove i Consultori presenti nel 2011 erano al di sotto della media regionale. Oggi raggiungiamo una copertura di 1 ogni 47.000 abitanti, sempre meno della media regionale e di quanto stabilisce la legge 34/96 che ne prevede 1 ogni 20.000 abitanti e 1 ogni 10.000 abitanti in zone di montagna. La sperimentazione realizzata nei 6 Consultori Familiari, che e’ nata su sollecitazione della ex ASL proprio per rispondere ai bisogni delle famiglie del territorio, ha dato esiti estremamente positivi riconosciuti dalla Regione. Inoltre, il presidente Maroni ha inserito, nel Piano Regionale di Sviluppo 2013/2018, una progettualità innovativa per potenziare i Consultori con la funzione di Centri famiglia destinati all’aiuto e al sostegno della famiglia in condizioni di fragilità. È importante sottolineare che presso questi consultori ha avuto accesso una utenza che solitamente non si rivolge a queste strutture: adolescenti, genitori, anziani, disabili. L’ampliamento dell’offerta in una logica di prevenzione sociosanitaria innovativa ha portato a risultati ottimi con un’alta percentuale di persone che ha concluso il percorso e determinando, in molti casi, un importante contenimento dei costi rispetto a situazioni ormai inasprite o acutizzate».

«Il mio appello forte, chiaro e fiducioso - conclude il consigliere della Lega Nord - è rivolto alla Giunta Regionale e, in particolare, all’assessore Gallera, affinché si trovi una soluzione positiva per i 6 Consultori di cui ė prevista la chiusura per fine anno. La famiglia non può essere lasciata sola quando ha bisogno e necessita di servizi. Nella bergamasca, tenendo conto sopratutto dell’orografia del territorio, i consultori sono veramente troppo pochi!»

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