Nuova prescrizione, presidio dei penalisti
«Fine processo mai, sciopero fino al 25»

L’astensione durerà fino al 25 ottobre contro la riforma della prescrizione che porterà a «un’irragionevole durata del processo», spiegano i penalisti in sciopero a Bergamo.

Lunedì 21 ottobre si sono trovati davanti al Tribunale di Bergamo, per un presidio in toga. Sono gli avvocati penalisti orobici che hanno manifestato e sciopereranno fino al 25 ottobre con l’astensione dalle udienze penali per contestare l’entrata in vigore delle nuove norme sulla prescrizione dei reati. Li ha decisi l’Unione Camere penali italiane e all’iniziativa aderisce anche la sezione di Bergamo: lunedì è iniziata la protesta, con un simbolico raduno di avvocati penalisti, con tanto di toga indossata, che all’esterno del tribunale di via Borfuro hanno spiegato le loro ragioni. «Protestiamo perchè con la riforma si vuole annullare una regola di civiltà che impone allo Stato di non lasciare una persona sotto processo potenzialmente per l’intera vita - spiegano in un volantino distribuito durante la manifestazione -. Le norme sulla prescrizione oggi in vigore prevedono l’estinzione del reato se, entro un certo temè, non arriva la sentenza definitiva. Dal 1° gennaio 2020 la sentenza di primo grado aprirà un tempo infinito».

Per tutta la settimana, dal 21 al 25, saranno garantite quindi solo le udienze con imputato detenuto. La riforma vorrebbe togliere la prescrizione dopo la condanna (o assoluzione) di primo grado: questo – secondo i penalisti – rallenterà i tempi di definizione nei gradi successivi, allontanando nel tempo il diventare definitivo delle sentenze e quindi il via libera anche ai risarcimenti per le vittime. Tutto questo a fronte di dati statistici che puntualizzano come il 58 per cento delle prescrizioni avviene in fase preliminare, dato a cui va aggiunto un ulteriore 4% di prescrizioni dichiarate in udienza preliminare e un altro 19 per cento a fine dibattimento: questo significa – puntualizzano i penalisti – che nell’81 per cento dei casi, oggi, la prescrizione arriva entro il primo grado di giudizio.

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