Gallera: scuole chiuse, lezioni online
«Per Alzano non chiediamo zona rossa»

La proposta di Regione Lombardia con il parere di molti esperti infettivologi: prolungare le misure in atto per altri sette giorni per arginare l’epidemia di coronavirus. Sulle scuole: possibilità di effettuare e-learning.

In Regione Lombardia si fa il punto a otto giorni dal primo caso di coronavirus nel Lodigiano: li ripercorre l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, in una conferenza stampa alle 17 di venerdì 28 febbraio. «Attualmente sono stati effettuati in Lombardia 4.835 tamponi, di cui il 75% è risultato negativo, l’11% positivo, il 14% è in via di definizione. Ci sono 531 positivi, di cui 235 ricoverati in ospedali lombardi, di cui in terapia intensiva 85» ha spiegato Gallera. Sono 103 i positivi in Bergamasca pari al 19% del totale dopo Lodi e Cremona. Il 10% dei positivi fa parte del personale sanitario. Complessivamente i decessi in Lombardia, relativi a pazienti in stato di salute già molto compromesso, è di 17 persone, la maggioranza dei quali era ultraottantenne.

In Lombardia sono circa 8.500 le persone in regime di sorveglianza e isolamento domiciliare perché sono state a contatto diretto con positivi al coronavirus. A fornire il dato è stato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia.

Gallera ha poi ribadito che «dalle prime evidenze ogni soggetto positivo trasmette il Covid-19 ad altre due persone. Se la diffusione si estende, gli ospedali andranno in grave crisi non solo per i ricoveri da Coronavirus ma per tutti i pazienti» spiegando che «i posti disponibili sono limitati» in terapia intensiva.

«In base ai casi accertati la diffusione del virus è ancora circoscritta e l’incidenza è alta in alcune aree pari a circa al 4% della popolazione regionale. Il Covid-19 per il 90% dei pazienti è facilmente risolvibile, ma nel restante 10% dei casi, soprattutto se anziani o con un quadro clinico compromesso, richiede il passaggio in terapia intensiva».

«Nelle zone ad alta incidenza gli ospedali (Codogno, Lodi, Cremona, Alzano) hanno dovuto affrontare situazioni emergenziali sia per l’elevato numero di casi, sia perché l’11% delle positività riguarda operatori sanitari. Fino a oggi il resto della rete ospedaliera è ancora in grado di dare risposta».

Serve quindi un ulteriore sforzo per arginare l’epidemia. «Intendiamo mantenere per un’altra settimana sia nei Comuni della zona rossa che in tutta la regione gialla le misure previste dall’ordinanza di domenica scorsa. Questa è la nostra proposta» ha detto l’assessore Gallera.

«Le misure adottate domenica scorsa alla luce dei dati sono assolutamente valide e permettono di controllare la diffusione del virus ed evitare che il virus colpisca tutta la regione. Solo con 14 giorni possiamo capire se la diffusione passerà da 1 a 2 a 1 a 1» spiega ancora Gallera.

Lo confermano anche gli esperti infettivologi presenti tra cui Marco Rizzi, direttore del reparto Malattie infettive dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Sono «saturi i 19 posti di terapia intensiva» all’ospedale Papa Giovanni ha dichiarato Rizzi. Anche gli altri 100 posti nei reparti di medicina per i casi meno gravi «non ci bastano più», ha aggiunto Rizzi. Nella bergamasca il focolaio di coronavirus si è sviluppato ad Alzano Lombardo.

«Non è una situazione facile, scordiamoci che possa essere velocemente risolta». Lo afferma il professor Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia. «Non bisogna limitarsi agli interventi nella zona rossa - aggiunge - ma devono articolarsi misure che portino l’intera area metropolitana fuori dai guai. È una medicina amara, ma non credo ci siamo alternative».

Richiesta dunque la sospensione delle lezioni per le scuole di ogni ordine e grado per altri sette giorni. La Regione propone quindi non proprio una chiusura delle scuole (come quella della scorsa settimana) ma la possibilità di seguire le lezioni online e non in classe per gli istituti attrezzati a farlo. Gli insegnanti quindi potrebbero invece recarsi a scuola. La decisione spetterà comunque al governo.

Proprio sul fronte scuole il premier Conte quasi nello stesso momento ha dichiarato: «Ci sarà un aggiornamento domani (sabato 29 febbraio ndr), il comitato tecnico lavora fino all’ultimo. Per quanto riguarda il Dpcm sarà emesso domani». Bisognerà quindi aspettare sabato 29 febbraio per capire cosa succederà sul fronte scuole.

Gallera ha anche chiarito che non ci saranno altre zone rosse, quindi per il momento non è previsto di allargare ad Alzano la zona rossa attualmente prevista per il Lodigiano. «Nuove zone rosse non sono all’ordine del giorno nell’ordinanza che abbiamo preso» ha detto Gallera. «Non riteniamo di gestire con ipotesi di zona rossa quella zona lì» di Alzano Lombardo.

Segui la diretta della Regione Lombardia che fa il punto sul coronavirus a livello regionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA