Ordine dei medici: tra dicembre e gennaio
possibili oltre 2.000 polmoniti «atipiche»

Potrebbero essere stati oltre duemila i bergamaschi colpiti da polmoniti atipiche nel periodo tra dicembre 2019 e gennaio 2020.

Cioè nell’era immediatamente antecedente ai primi casi della pandemia Covid poi esplosa con estrema rapidità nella Bergamasca. La cifra così calcolata, per queste polmoniti fondamentalmente di origine virale, attribuibili anche all’influenza, deriva dai dati di un questionario che l’Ordine dei medici della provincia di Bergamo ha voluto organizzare in pieno picco della pandemia per provare ad avere una fotografia dello stato di salute degli assistiti dei medici di medicina generale.

In quel momento, erano davvero molti i bergamaschi che, con evidenti sintomi Covid, erano seguiti a casa. Insieme a una verifica sulle condizioni di questi malati, il questionario ha voluto misurare anche la situazione dei mesi antecedenti l’esplosione della pandemia: al questionario, su 600 medici di medicina generale presenti sul territorio, hanno aderito 80, per un equivalente di 109.250 assistititi. Di questi 104 hanno avuto polmoniti atipiche nel mese di dicembre e 124 nel mese di gennaio. In tutto 228 casi in due mesi e di queste persone malate 21 sono purtroppo decedute.

In 123 casi in totale la conferma della polmonite atipica è arrivata con un riscontro radiologico, in 125 casi l’età dei pazienti era sotto i 65 anni, 103 invece sopra i 65. «Facendo una proporzione sulla totalità della popolazione della provincia bergamasca, rispetto al campione del sondaggio, oltre 2.000 persone tra dicembre scorso e gennaio 2020 potrebbero aver avuto polmoniti atipiche - spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, Guido Marinoni -. Polmoniti che possono aver avuto anche sintomi simili a quelle causate del Covid, ma va rimarcato che non abbiamo riscontri a posteriori, cioè non è stato effettuato un riscontro sull'effettuazione di eventuali test sierologici e di rilevazione degli anticorpi in queste persone».

Peraltro, non ci sono al momento dati sul numero di polmoniti atipiche nello stesso periodo dell’anno precedente, e non è quindi registrabile un eventuale picco o decrescita del fenomeno. L’Ats, intanto, starebbe invece effettuando una valutazione sui dati amministrativi per le schede di farmaci prescritti ed esami radiologici effettuati in quel periodo per patologie come le polmoniti atipiche: da un confronto su questi volumi sia per dicembre 2018 e gennaio 2019 sia per lo stesso periodo nei dodici mesi successivi, cioè dicembre 2019 e gennaio 2020 si potrebbe invece dedurre qualche informazione in più.

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