Organizzati per confezionare e spacciare
Tutto in una casa di Campagnola:2 arresti

Una casa dove si preparava la droga e un’organizzazione capillare per lo spaccio che in un anno e mezzo ha fruttato a una banda di nord africani 130 mila euro. Il tutto è stato scoperto a Campagnola.

La sezione «Antidroga» della Squadra Mobile ha tratto in arresto due cittadini tunisini, di 66 e 39 anni, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini della Squadra Mobile hanno consentito di appurare che i due avevano dato vita, nel quartiere di Campagnola, ad una fiorente attività di spaccio di cocaina, utilizzando come base operativa un’abitazione, situata proprio in via Campagnola.

Collaudato il modus operandi: quando uno degli spacciatori riceveva, sulla pubblica via, la richiesta di droga da parte di un acquirente, anziché utilizzare un mazzo di chiavi per accedere all’immobile, faceva una telefonata veloce ad uno dei sodali, che già si trovava all’interno dello stabile. La tecnica consentiva di eludere un eventuale intervento delle forze di polizia, consentendo ai malviventi, grazie a questa precauzione, di accedere alla casa senza l’utilizzo di alcuna chiave. Il fare guardingo e le cautele poste in essere dagli arrestati, infatti, erano ormai consolidati.

La polizia ha però effettuato innumerevoli servizi di osservazione ed appostamento che hanno permesso di accertare l’attività della coppia. A turno, infatti, uno dei tunisini, una volta presi contatti sulla pubblica via, con potenziali tossicodipendenti, accedeva allo stabile dopo aver fatto una breve telefonata, e ne usciva poco dopo. L’immobile era diventato quindi un punto di riferimento per i tossicodipendenti del quartiere, e non solo. Gli investigatori hanno anche appurato che gli indagati erano soliti muoversi nel quartiere con un furgone giallo con la scritta «Dhl» che, come accertato dagli appostamenti, era effettivamente nella disponibilità degli arrestati.

L’arresto è quindi scattato lo scorso 27 aprile 2018. Le manette sono scattate per i due tunisini e altri due connazionali. Sequestrata cocaina del peso di grammi 50 circa, 2 bilancini di precisione, materiale per il taglio della sostanza, diversi telefoni cellulari, un’agenda con riferimento presumibilmente all’attività di spaccio dello stupefacente e denaro contante. Lo stabile era utilizzato per il confezionamento dello stupefacente.

La successiva attività d’indagine, con il controllo dei tabulati dei numeri telefonici in uso dai magrebini, ha permesso di individuare ben 2.600 episodi di spaccio di cocaina nell’arco temporale di circa un anno e mezzo, ossia dalla fine del 2016 all’aprile del 2018. Si stima che la banda possa aver guadagnato una somma quantificabile a circa 130.000 euro.

Gli esiti dell’attività d’indagine sono confluiti in un’apposita informativa di reato, in esito alla quale l’Autorità giudiziaria ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita il 21 febbraio dal personale della Squadra Mobile. Nell’abitazione di Campagnola, sono stati sequestrati ancora 45 grammi di cocaina, nonché la somma di euro 1.500, provento di attività di spaccio, un bilancino di precisione, sostanza da taglio e materiale per il confezionamento.

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