Ospedale, rogo in Psichiatria
Martedì il «bis» in una stanza gemella

Nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Bergamo si farà sviluppare un incendio in condizioni identiche a quelle in cui è morta la paziente 19enne lo scorso 13 agosto.

Un altro incendio, in questo caso «controllato», si svilupperà nell’ospedale Papa Giovanni, nel reparto di Psichiatria: succederà martedì 27 agosto, alle 10, in una stanza «gemella» di quella dove il 13 agosto è divampato il rogo che ha causato la morte della diciannovenne lì ricoverata.

In sostanza, martedì in una stanza con le stesse condizioni di quella in cui la ragazza, sedata e contenuta a letto dopo aver tentato il suicidio, ha poi perso la vita in seguito all’incendio, il consulente nominato dal pm Letizia Ruggeri, l’ingegnere Paolo Panzeri, con vigili del fuoco, agenti della Squadra mobile della Questura e personale dell’ospedale, cercherà di ricreare la stessa situazione del 13 agosto. Quindi stessi arredi, stessi materassi e lenzuola, stessa assenza di sprinkler antincendio (che in Psichiatria non ci sono, per evitare che i pazienti possano utilizzarli per farsi del male): per appiccare il fuoco verrà utilizzato un accendino (tracce di un accendino sono state trovate durante l’autopsia sulla diciannovenne, ed è questo l’innesco che si ritiene la ragazza abbia utilizzato nel tentativo di suicidio che poi ha determinato il rogo in cui ha perso la vita). E si verificherà anche perché e per quali concause quell’innesco possa aver fatto sviluppare in così poco tempo il fumo che ha intrappolato la ragazza, tanto da rendere inutili i pur tempestivi soccorsi del personale dell’ospedale. Sotto la lente delle indagini c’è, a quanto pare, il materasso ignifugo: sembrerebbe che in pochissimi minuti si sia ridotto a un ammasso di cenere, mentre altri arredi e anche parte degli abiti della ragazza sarebbero rimasti meno danneggiati; e pare, peraltro, che proprio perché ignifugo il materasso scongiuri il diffondersi delle fiamme ma non di cenere e fumo.

Sarà la perizia di martedì a chiarire molti aspetti non ancora definiti, mentre il consulente nominato dal pm deve analizzare ancora altri fronti: dagli impianti ai materiali utilizzati per le stanze, fino alla tempistica di propagazione del rogo. Il fascicolo aperto dal pm è per omicidio colposo, a carico di ignoti.

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