Papa Giovanni XXIII torna nella sua terra
Tutti gli eventi dal 24 maggio al 10 giugno

Per dono di Papa Francesco la Diocesi di Bergamo si prepara ad accogliere l’urna con il corpo del Santo Papa Giovanni XXIII dal 24 maggio al 10 giugno 2018. Il tema è dato da una sua frase: «Si incomincia dalla terra dove sono nato e poi si prosegue fino al cielo».

Diciotto giorni che permetteranno a tutti i bergamaschi, e non solo, di poter venerare e pregare il Santo. Le prime giornate, quelle in Bergamo, saranno caratterizzate da alcuni eventi simbolici e significativi, mentre a Sotto il Monte prevarrà la venerazione dei pellegrini. Un programma intenso: giovedì 24 maggio arriverà a Bergamo nel pomeriggio e nel centro città riceverà l’accoglienza delle istituzioni e dei cittadini. Raggiungerà quindi il carcere di Via Gleno per ricordare il gesto del Papa Buono quando per la prima volta nella storia un Papa faceva visita a un carcere e a Regina Coeli disse: «Ho messo i miei occhi nei vostri occhi, ho messo il mio cuore accanto al vostro cuore».

Le reliquie saranno traslate poi nel Seminario a lui dedicato e di cui ne ha seguito personalmente la costruzione, nel 50mo anniversario della sua inaugurazione. Alle ore 21, l’urna sarà solennemente accolta in Cattedrale, giungendo in corteo portata dai sacerdoti della diocesi.

Venerdì 25 i pellegrini potranno venerare il Santo in Cattedrale. Alle 20.30 saranno protagonisti i giovani con una veglia. Per tutta la giornata una «maratona musicale» di alunni del Conservatorio cittadino Gaetano Donizetti, sosterrà il clima di preghiera. Nel pomeriggio di sabato 26 saranno celebrate in Cattedrale le ordinazioni sacerdotali. La venerazione sarà quindi possibile dalle 8 alle 14 e dalle 20 alle 22.

Domenica 27 la solenne celebrazione con il Vescovo dove gli invitati d’onore saranno i poveri e i protagonisti delle periferie esistenziali. Al termine della Messa il Santo raggiungerà il nuovo Ospedale a lui dedicato, ricordando la storica visita ai malati dell’Ospedale Bambino Gesù e l’indimenticabile «carezza del Papa» sotto la luna della giornata di apertura del Concilio Vaticano II.

Da qui nel pomeriggio l’urna raggiungerà il Santuario della Madonna della Cornabusa in Valle Imagna, a cui era particolarmente devoto. Nell’agosto 1958 – pochi mesi prima del Conclave – ha presieduto da Cardinale Patriarca il 50mo dell’incoronazione della Madonna, ricordando che nel 1908 vi aveva partecipato da giovane sacerdote. Ulteriore tappa sarà il convento francescano di Baccanello (Calusco). Alle 20 dalla chiesa di Carvico (dove aveva ricevuto la cresima) partirà una fiaccolata organizzata dal vicariato animata dai ragazzi cresimandi e cresimati quest’anno, per giungere a Sotto il Monte verso le 21.30.

Il Santo Papa verrà collocato nella chiesa di Nostra Signora della Pace nel Santuario che porta il suo nome, dove rimarrà fino a domenica 10 giugno. Ogni giorno della «Peregrinatio» verrà caratterizzato da un tema che creerà un percorso spirituale con il coinvolgimento di alcuni settori della vita ecclesiale e sociale. A Sotto il Monte le iniziative di particolare rilievo saranno la processione diocesana del Corpus Domini nella sera di giovedì 31 maggio presieduta dal Vescovo di Bergamo, venerdì 1 giugno il Cardinale Giovanni Battista Re incontrerà le associazioni laicali, sabato 2 giugno il Patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, successore di Roncalli, celebrerà per le famiglie, domenica 3 giugno, 60mo anniversario della morte di Papa Giovanni XXIII l’Arcivescovo Metropolita di Milano, monsignor Mario Delpini, presiederà una concelebrazione con tutti i Vescovi della Lombardia, la sera giovedì 7 giugno con il Cardinale Angelo Scola saranno invitati i sindaci, il mondo politico e sociale, del lavoro e dei sindacati. Sabato 9 giugno il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, presiederà la solenne celebrazione conclusiva.

Maggiori dettagli si possono trovare online su www.santuariosangiovannixxiii.it.

Per la venerazione a Sotto il Monte è richiesta la prenotazione.

Online è possibile prenotarsi nella data desiderata per accedere alla venerazione dell’urna con le reliquie del Santo Papa Giovanni XXIII, verificando l’ora libera per evitare code. Ai pellegrini verrà offerto inoltre un percorso tematico attraverso i luoghi significativi di Sotto il Monte seguendo alcune parole di Papa Giovanni XXIII. La prenotazione è obbligatoria per i gruppi (tramite il sito o telefonicamente). Si consiglia anche alle famiglie vista la grande affluenza che già è stata registrata. È possibile per i gruppi prenotarsi anche per la partecipazione alla celebrazione della Santa Messa che sarà solo negli orari comunitari stabiliti (feriali 9 – 11 – 15 – 17 – 20.30 – festivi 8.30 – 10 – 11.30 - 16). Non c’è la possibilità di altre celebrazioni «private».

Si cercano volontari

Chi fosse disponibile a donare alcune ore del suo tempo in queste giornate per l’assistenza ai pellegrini, per il servizio d’ordine, per le necessità organizzative può segnalarlo tramite il sito oppure inviando una mail a [email protected].

Nota tematica

La frase originaria che dà lo slogan della Peregrinatio è: «Si incomincia dalla terra dove son nato e poi si prosegue fino al punto di congiungimento con la terra dei viventi. Dimitte omnia et invenies omnia - Lascia tutto e troverai tutto (da L’imitazione di Cristo). Sì, sì, sempre così». Papa Roncalli torna a Bergamo nel 60mo anniversario della sua elezione a Pontefice (avvenuta il 28 ottobre 1958), nel 55mo anniversario dell’Enciclica «Pacem in Terris» (11 aprile 1963) e della sua morte (3 giugno 1963). La diocesi di Bergamo ricorda poi il 50mo del nuovo Seminario Vescovile, intitolato proprio a Papa Giovanni e da lui voluto e sostenuto. Ne seguì personalmente la costruzione tramite il bergamasco Cardinale Gustavo Testa. All’ingresso del Seminario, il maestro Attilio Nani (che aveva disegnato la Tiara regalata al Papa dai Bergamaschi), aveva immaginato in un grande affresco che Papa Giovanni XXIII arrivasse a Bergamo a inaugurarlo.

Il Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, ha così commentato:

«Ringraziamo Papa Francesco per questo gesto di amore paterno nei confronti della nostra Diocesi di Bergamo. È per noi una gioia grande e una grazia speciale. Pensare al santo Papa Giovanni XXIII che torna nella sua terra, mi ha fatto ricordare quanto lui disse, pochi mesi dopo l’elezione a Pontefice, in un’udienza ad un gruppo di bergamaschi: “Vi esorto a progredire sempre nella bontà, nella virtù, nella generosità, affinché i Bergamaschi siano sempre degni di Bergamo”. La sua presenza interpellerà la nostra Chiesa e la nostra società. Scriveva monsignor Roncalli ai familiari il 26 novembre 1930: “Da quando sono uscito di casa ho letto molto libri e imparato molte cose che voi non potevate insegnarmi. Ma quelle cose che ho appreso da voi sono ancora le più preziose e importanti; sorreggono e danno calore alle molte altre che appresi in seguito, in tanti e tanti anni”. Da queste profonde radici bergamasche fiorisce la sua preferenza – mostrata al mondo da Papa – a guardare gli aspetti positivi, più che a quelli negativi e a considerare, nei rapporti con gli altri, ciò che unisce più di che ciò che divide. Una bergamaschicità che determina la sua umanità e la sua spiritualità e diventa pazienza nelle difficoltà, sobrietà nell’uso delle cose, costanza e fiducia. La stessa bergamaschicità che generava serena concordia nella numerosa patriarcale famiglia dei Roncalli, con la disponibilità a condividere con i più poveri quel poco che si aveva. Era la “scuola del cortile” che insegnava a guardare la vita e il futuro con ottimismo e a considerare le persone con stima e fiducia. Si tratta di un dono che mi auguro raccolga non solo molte persone, ma diventi espressione di sentirsi popolo che abita le terre esistenziali dell’uomo fin nelle periferie della fragilità, diventi occasione di sostegno nell’impegno della vita cristiana, alla luce della testimonianza e della santità dell’indimenticato Pontefice, che torna oggi a consegnarci la responsabilità della pace nella società e dell’ecumenismo nella Chiesa, diventi momento per rivivere la pentecoste dello spirito del Concilio Vaticano II. Guardando a questo frutto della nostra terra, siamo stimolati a ritornare alle nostre radici e soprattutto a rinnovare quella medesima linfa di grazia che ci unisce a lui».

© RIPRODUZIONE RISERVATA