Piazza Vecchia verde? Sarà selvaggia
E tornerà dal 7 al 25 settembre

Green revolution dal 7 al 25 settembre in Italia con i più importanti paesaggisti internazionali. Torna infatti alla sua sesta edizione «I Maestri del Paesaggio – International Meeting of the Landscape and Garden».

La manifestazione di Arketipos , diciannove giorni di natura e bellezza selvaggia, trasformerà Bergamo Alta in un giardino a cielo aperto, quest’anno tutto dedicato al fascino del «Wild Landscape».Un focus sviluppato da Stefan Tischer, con il progetto proposto dalla Summer School per le Green Square 2016, che sarà declinato in seminari, workshop, eventi culturali ed enogastronomici, spettacoli e percorsi di land-art per un calendario imperdibile.

Novità, programma, protagonisti di questa nuova edizione della manifestazione saranno presentati alla stampa il prossimo giovedì 9 giugno in Regione Lombardia direttamente da Tischer insieme al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, l’assessore Claudia Terzi e i rappresentanti di Arketipos, associazione culturale che insieme al Comune di Bergamo organizza la manifestazione.

Ma cosa dobbiamo aspettarci? Dal giardino romantico, evocatore di suggestioni con piante e ruderi collocati e rinvenuti in modo apparentemente spontaneo, alle proposte «bold romantic» dei paesaggisti Wolfgang Oehme e James van Sweden che introducono per esempio le erbacee perenni e le graminacee in contesti inediti e in modo «naturalistico», a Piet Oudolf che le utilizza per tracciare percorsi urbani come l’High Line Park e oltrepassare di fatto apertamente il concetto di giardino, ai due giardini vincitori delle passate edizioni del Chelsea Flower Show, Phillip Johnson e Dan Pearson, si individua un fil rouge che sembra mettere in discussione l’intervento ordinatore del progettista. Invece sappiamo bene che non è così.

Il tema del Wild Landscape significherà in primo luogo rendere manifesto un paradosso e provocare attorno a questo una riflessione: che cosa vuol dire «progettare wild»? «Probabilmente includere l’elemento wild nella progettazione di un paesaggio significa dare spazio al bisogno latente e oggi sempre più esplicito dell’uomo contemporaneo di relazionarsi con la natura e di «importarla» in modo evidente nel quotidiano. Significa allora prima di tutto prendere in considerazione la complessità e la biodiversità di un territorio e poi rappresentarla in modo eloquente ed esteticamente valido» si legge sul sito degli organizzatori.

L’esercizio suggerito da Stefan Tischer, con il progetto proposto dalla Summer School per le Green Square 2016, va in questa direzione e apre la realizzazione di un intervento di landscaping a orizzonti artistici. Estrarre dalla natura orobica una striscia che ne rappresenta la biodiversità e, ricollocandola su una passerella ondulata in dialogo con la storia e l’architettura di Piazza Vecchia, creare di fatto anche un’installazione scultorea e un’esperienza didattica per chi la fruisce. Così il linguaggio dell’architettura di paesaggio diviene strumento per sfidare il modo comune di guardare la realtà. «Ceci n’est pas un jardin» («Non c’è un giardino», ndr) direbbe Magritte.

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