Pirellone, Sala lancia Gori
«È il candidato più forte per vincere»

Il sindaco di Milano: «Aspettiamo l’ufficializzazione, però io apprezzo il fatto che Giorgio abbia preso questa decisione in un momento come questo prendendosi una buona dose di rischio».

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori «è il candidato più forte per vincere contro un candidato come Maroni» alle prossime elezioni regionali in Lombardia, aspettiamo l’ufficializzazione, però io apprezzo il fatto che Giorgio abbia preso questa decisione in un momento come questo prendendosi una buona dose di rischio». Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine di un convegno al Tribunale del capoluogo lombardo, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto un commento alla disponibilità data da Gori a correre per la candidatura a Governatore per il centrosinistra.

«Per la Lombardia - ha spiegato Sala - penso possa essere una candidatura unitaria. Se Gori si fa avanti suppongo che ne abbia discusso con Martina, l’altro possibile candidato. A questo punto mi viene da dire che Gori è il candidato più forte per vincere contro un candidato come Maroni».

Gori dal canto suo non molla, e rilancia: «Si alza la posta, la sfida si fa più interessante» spiega a L’Eco di Bergamo. «I cittadini, a questa tornata, hanno espresso un’istanza di cambiamento. La regola dell’alternanza che viene avanti in qualche modo ci avvantaggia, perché rispetto al centrodestra che governa in Lombardia da 25 anni, rappresentando il potere e l’establishment, il cambiamento siamo noi». Gori si mostra quindi tutt’altro che preoccupato, pronto a raccogliere la lezione che arriva dal voto appena lasciato alle spalle: «Il Pd oggi ha preso qualche schiaffone, ma in qualche caso è stato anche salutare, ci insegna a non dare le situazioni per scontate». E per battere «un centrodestra compatto a trazione salviniana» resta valido il «modello Bergamo 2014»: «Costruendo una coalizione larga e dando spazio a una dimensione civica che qui è fortissima, si può andare oltre il perimetro del centrosinistra e intercettare un elettorato moderato-liberale».

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