Pokèmon, nuovi mostri e nuovi luoghi
I rischi per i minori, Mosca li rende culturali

In arrivo nuovi «mostri» oltre ai 150 finora disponibili e altri «Pokestop», così si chiamano i luoghi dove acchiappare i celebri animaletti virtuali, con nuove funzioni ed elementi personalizzabili.

Sono le novità della galassia Pokemon Go, il gioco diventato in poche settimane mania globale, annunciate da John Hanke, fondatore e ad di Niantic Labs, la società che ha sviluppato l’app, nella giornata conclusiva del Comic-Con a San Diego, Usa. Un fenomeno che sta condizionando la vita quotidiana di milioni di famiglie, tanto che la Cnn ha pubblicato sul suo sito una sorta di guida destinata ai genitori su come orientarsi e rispondere ai dubbi dei propri figli travolti dalla passione per la ricerca di Pikachu e compagni.

Primo consiglio, ovvio, è quello di fare molta attenzione a dove mettere i piedi, quando si cammina persi con lo sguardo rivolto ai cellulari. Quindi l’esortazione a giocare sempre in gruppo, per non rischiare di trovarsi da soli in situazioni pericolose. Infine, prestare molta attenzione a non condividere, nella foga del gioco, informazioni personali «sensibili» come indirizzo e-mail, età del bambino o luoghi frequentati.

Ma accanto ai rischi, Pokemon Go sembra rappresentare anche un’opportunità di divulgazione culturale: il Comune di Mosca, ad esempio sta lanciando una sua versione «storico-culturale» del gioco. A partire dalla fine di agosto, invece di catturare «Pokemon», nella capitale russa sarà possibile dare la caccia con i propri telefoni a immagini altrettanto virtuali di personaggi della storia e della cultura, come lo zar Pietro il Grande o il poeta Aleksandr Pushkin. E magari farsi un «selfie» celebrativo di un incontro così unico. L’applicazione si chiama «Discover Moscow. Photo».

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