Polizia locale in lutto per il «vigile alpino»
È morto Francesco Brignone

La polizia locale di Bergamo è in lutto per la scomparsa di Francesco Brignone, 56 anni, fra i più conosciuti e stimati appartenenti al Corpo.

Brignone è morto domenica a seguito di un tragico gesto, compiuto nella sua sede di lavoro (il Nucleo territoriale in largo Roentgen, a Loreto) in quel momento chiusa perché, alla domenica, gli agenti di quel nucleo non prestano servizio. A trovarlo, poco prima delle 15, è stato un suo collega di passaggio in sede, che ha dato l’allarme. Sul posto un’automedica e un’ambulanza, ma non c’era più nulla da fare.

Brignone lascia moglie e un figlio. Da oltre 20 anni in Polizia locale, era tra gli agenti più esperti. Generoso e dotato di uno spiccato senso del dovere, nel 2007 fu premiato dalla Regione perché, fuori servizio e disarmato, rincorse tre malviventi autori di una rapina, permettendo ai colleghi di arrestarli. Per molti anni fece parte anche della rappresentanza sindacale. Grande in lui era il senso di giustizia e il desiderio di andare alla sostanza delle cose, a scapito delle apparenze. Emblematico il caso che lo fece balzare all’onore delle cronache, nel 2013, quando in occasione dei funerali dello storico presidente Ana, Leonardo Caprioli, Brignone prestò servizio indossando il cappello da alpino. Venne aperto un procedimento disciplinare, da cui uscì indenne: il «vigile alpino» si era attirato le simpatie dei bergamaschi e, anche grazie a quel suo gesto, così spontaneo, sebbene fuori dall’etichetta, la città imparò a volergli bene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA