«Porta hashish in carcere al figlio»
Ma era cannella: madre assolta

Mamma marocchina, insieme al figlio, era stata accusata di aver portato hashish in carcere all’altro figlio, detenuto.

Che volesse portare droga in carcere è un fatto accertato, anche dalle analisi dell’Ats. Ma droga intesa non come sostanza stupefacente, bensì come spezia: per l’esattezza profumatissima cannella doc. Tanto che venerdì 22 marzo in udienza preliminare davanti al gup l’accusa di spaccio aggravato di stupefacenti è sfumata in un pieno proscioglimento.

Protagonista di questa vicenda una madre marocchina di 66 anni insieme al figlio di 35, che si sono trovati alla sbarra con la pesante accusa di spaccio aggravato di hashish in carcere. Invece volevano solo regalare al rispettivamente figlio e fratello, detenuto – lui sì – per spaccio nel carcere di Bergamo un po’ di sapori della loro terra d’origine.

A fine gennaio 2018 la donna aveva preparato uno spezzatino di carne, farcito con profumatissima cannella in pezzi. Il forte profumo ha messo in allarme la polizia penitenziaria. Gli agenti si sono rivolti a una farmacia per una prima analisi: il responso è stato cannabis, nonostante le proteste di mamma e figlio – in arabo – che cercavano di spiegare che si trattava di cannella.

Immediata la denuncia. Venerdì 22 l’esito delle analisi ufficiali dell’Ats ha fugato ogni dubbio: due grammi circa di purissima cannella.

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