«Pronto, ci sei per pranzo?
E a tavola si siede Mattarella»

Forse sono proprio le esperienze inaspettate a celare le emozioni più grandi. Di sicuro non capita tutti i giorni di sedere a tavola con il presidente della Repubblica. È capitato a tre ragazze bergamasche.

È bastata una chiamata di prima mattina perché Chiara Vitali, ventiduenne di Curno, Nicol Busi, di Sorisole, e Silvia Sulis, ventisettenne di Terno d’Isola, si ritrovassero a pranzare, poche settimane fa, con Sergio Mattarella, all’Arsenale della Pace di Torino. Le ragazze fanno parte del Gruppo Sermig di Bonate Sopra, che sta preparando la sesta edizione dell’Appuntamento dei Giovani per la Pace, in calendario a Bergamo a maggio.

Quel giorno avevano in programma di partecipare alla rassegna conclusiva per il centenario dalla fine della Prima guerra mondiale. Silvia aveva trascorso il weekend nell’Arsenale: quella mattina stava lucidando i bicchieri per il pranzo del presidente; Chiara e Nicol l’avrebbero raggiunta in treno nel primo pomeriggio. Una chiamata però rivoluziona i loro piani: «Se riesci ad arrivare entro l’una pranzi col presidente, ci sei?». La voce era quella di Daniele Ballerin, coordinatore dell’Appuntamento dei Giovani per la Pace.

«Quando ho ricevuto la proposta ero incredula - racconta Nicol -. Ho fatto prevalere l’entusiasmo sull’agitazione: ho capito che era un’occasione da non perdere». Così, alle 14, le porte dell’Arsenale si aprono, e il Presidente entra per primo. «Ci ha salutato una per una - continua Nicol -: una vicinanza sorprendente, che ci ha fatte sentire a nostro agio». Al tavolo, accanto ad altri giovani del Sermig siedono anche il direttore di «Avvenire» Marco Tarquinio, l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia e, appunto, il Capo dello Stato. «Quel pranzo ha permesso a noi giovani di sentirci coinvolti, presi in considerazione», raccontano le ragazze.

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