Reddito e pensione: Isee, in 10 mila ai Caf
Le scadenze di gennaio per i benefici Inps

Agli sportelli Cisl 3 mila utenti in più a gennaio rispetto all’anno scorso. «Aumento notevole». Tutto esaurito anche in Cgil.

Agende piene e telefoni bollenti ai Caf, i Centri autorizzati di assistenza fiscale, che in questo inizio gennaio 2020 sono stati invasi da chiamate e appuntamenti. Il motivo? Insieme al nuovo anno sono arrivate anche grosse novità fiscali e, soprattutto, nuove scadenze a brevissimo termine. Entro fine gennaio infatti - il 30 per l’esattezza - ci si dovrà muovere per il rinnovo delle dichiarazioni Isee necessarie per ottenere il Reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza. Per riconfermare le misure sociali su entrambi i redditi - come stabilito dalla legge - bisogna quindi presentare obbligatoriamente all’Inps la dichiarazione Isee 2020: per le domande verranno presi in considerazione i dati sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2018, ovvero gli stessi dello scorso anno.

Una nuova disposizione di legge per agevolare la pratica che ha portato un aumento di prenotazioni rispetto al gennaio dello scorso anno: «Un po’ di incremento c’è stato rispetto agli altri anni perché chi è interessato al reddito di cittadinanza si è dovuto muovere subito; così quest’anno abbiamo deciso di anticipare e già dai primi di gennaio abbiamo aperto le agende per disporre di un lasso di tempo più lungo - spiega la responsabile del Caf Cisl Bergamo Monica Gardana -. Di solito nella prima settimana ci occupavamo della formazione e facevamo un’apertura posticipata, quest’anno invece abbiamo registrato da subito il tutto esaurito». Gli appuntamenti in agenda al Caf Cisl di Bergamo per gennaio 2020 sono ben 4.945, a cui si aggiungono i 5.048 in agenda per febbraio, con 1.236 moduli già compilati dal 7 al 10 gennaio.

«Lo scorso anno invece, a gennaio, gli appuntamenti in agenda per le prestazioni Isee sono stati 1.918, e in totale tra gennaio e febbraio sono arrivati a 7.521» dichiarano dal Caf Cisl. Come si nota facilmente quindi, si è passati dai 7.500 appuntamenti di gennaio-febbraio 2019 ai 10 mila dello stesso periodo del 2020, con un incremento di 3 mila appuntamenti registrato proprio su gennaio, dove le prestazioni Isee sono passate dalle 1.918 del 2019 alle 4.945 del mese corrente. Grande afflusso agli sportelli quindi, ma nessuna coda in sala d’attesa grazie all’organizzazione del sistema delle prenotazioni pensato per tempo per venire incontro alle novità: «Consapevoli dell’impennata che avrebbero avuto le richieste Isee, ci siamo organizzati in anticipo con una politica di prenotazioni che ha permesso di spalmare l’affluenza dei nostri assistiti lungo tutta la giornata e lungo l’intera settimana, impedendo così disagi dovuti ad attese troppo lunghe - rivela la segretaria Cisl di Bergamo Candida Sonzogni - non si può certo parlare di assedio, ma è innegabile che nei primi giorni dell’anno gli uffici del Caf Cisl abbiano registrato un notevole aumento dell’afflusso di utenti che richiedevano il rinnovo dell’Isee, in buona parte per le scadenze relative al Reddito di cittadinanza».

Un aumento di prenotazioni che si registra anche sulle agende del Caf Cgil Bergamo, dove il responsabile Adolfo Nesi vi fa fronte mantenendo una certa celerità nell’offrire il tanto agognato servizio: «Non c’è più un buco, ma stiamo comunque garantendo appuntamenti al 23-24 gennaio, il nostro obiettivo è di non andare oltre i quindici giorni di attesa. Rispetto all’anno precedente siamo operativi fin dal 7 gennaio e abbiamo registrato il tutto esaurito perché abbiamo dovuto dare priorità a coloro che l’anno scorso hanno fatto domanda per avere il Reddito di cittadinanza, già da novembre abbiamo mandato mail a questi contribuenti ricordando loro che dovevano elaborare l’Isee a gennaio». E il dato raccolto nella prima settimana al Caf Cgil è già molto alto: «In questo periodo entrano anche 700 appuntamenti di richieste al giorno, dal 7 gennaio ad oggi abbiamo raggiunto circa 950 pratiche fatte in una settimana - spiega ancora Nesi- l’anno scorso il clou è partito intorno al 20 gennaio perché il contribuente doveva attendere la documentazione che la banca gli rilasciava, quest’anno essendone già in possesso ci è bastato trasferire i dati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA