Regione, addio alle spese pazze
Ora solo consulenze. Tutti i numeri

Dopo le indagini, giù le uscite dei gruppi. In testa il Pd per studi e incarichi, poi Patto civico e grillini. Forza Italia risparmia. E la Lega si abbona a Leggi d’Italia.

La paura delle indagini della Corte dei Conti fa «novanta» e vince persino sulle spese pazze dei consiglieri regionali. Ricordate nella scorsa legislatura i pranzi di nozze, le cene fuori, i fuochi d’artificio e persino cioccolatini e Nutella pagati con le risorse destinate ai gruppi del Pirellone? Bene, ormai sono un lontano ricordo del passato, perché adesso vige il rigore assoluto. Nei corridoi si mormora che la paura delle verifiche della Corte dei Conti, che lo scorso anno arrivò a chiedere al Movimento 5 Stelle informazioni per l’acquisto di una decina di boccioni d’acqua, blocchi tutte le spese. A «resistere» sono solo le consulenze, che vengono effettuate soprattutto dai partiti di opposizione per mettere a punto le proposte di legge. Servono a consultare legali o esperti di una determinata materia. La maggioranza, invece, utilizza molto spesso direttamente la Giunta per questo tipo di attività e infatti le consulenze dei gruppi di centrodestra ammontano a zero. Tutte le altre voci, come cancelleria, comunicazione, telefonia, convegni e dotazioni informatiche sono crollate drasticamente. Nell’arco del 2016 i gruppi del Consiglio regionale, al netto delle spese per il personale (che sono conteggiate su un capitolo a parte), hanno dichiarato costi per 143 mila euro. A spendere di più sono i gruppi di opposizione, per motivi legati alle consulenze. In testa c’è il Pd con 64 mila euro di spese, di cui 51 mila solo di consulenze, studi e incarichi. Subito dietro c’è il Patto civico con 38 mila euro: 26 mila sono di comunicazione e 6 mila di consulenza. Terzo posto per il Movimento 5 Stelle, che ha speso più di 24 mila euro: 12 mila appunto per le consulenze, mentre 8 mila per l’acquisto o il noleggio di dotazioni informatiche o di ufficio.

Nelle fila della maggioranza a spendere di più è il gruppo misto, rappresentato dalla sola consigliera Maria Teresa Baldini. In totale la cifra è di quasi 17 mila euro e spiccano le voci per comunicazione (11 mila euro) e per convegni e logistica (3 mila euro). Sul conto di Fratelli d’Italia ci sono 14 mila euro: 9 mila per la comunicazione e 4 mila per libri, riviste e quotidiani. Ancora più bassa la cifra messa in conto dalla Lega Nord: 6 mila euro, di cui quasi 5 mila solo per l’abbonamento a «Leggi d’Italia - Gruppo Wolters Kluwer» (una specie di enciclopedia sulle normative del nostro Paese). A seguire il gruppo Maroni Presidente con circa 2 mila euro in totale. Chi ha speso meno sono Forza Italia, Partito pensionati e Lombardia popolare. In tutto il 2016 gli azzurri hanno dichiarato 820 euro di uscite (435 euro per l’acquisto o il noleggio di dotazioni informatiche o di ufficio) mentre i pensionati, rappresentati al Pirellone dalla sola Elisabetta Fatuzzo, hanno speso 270 euro e Lombardia popolare 160 euro.

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