Renzi: sconfitta netta, mi dimetto
«Il nostro posto all’opposizione» - Video

Il segretario del Partito Democratico nel pomeriggio di lunedì 5 marzo ha commentato la debacle dei dem nelle elezioni politiche 2018 dalla sede del Nazareno. L’assemblea nazionale del Pd sarà convocata «al termine della fase di insediamento del nuovo Parlamento e della formazione del governo».

Matteo Renzi nella conferenza stampa al Nazareno (prevista per le 17 e poi slittata alle 18) ha spiegato: «Come sapete e come è doveroso mi pare che abbiamo riconosciuto con chiarezza che è stata una sconfitta netta, che ci impone di aprire una pagina nuova nel Partito Democratico». «Abbiamo fatto un lavoro strepitoso - ha aggiunto - ma la sconfitta è chiara: oggi l’Italia ha una situazione che chi ha vinto le elezioni non ha i numeri per governare. Chi è intellettualmente onesto dovrebbe riconoscere che questa situazione nasce dalla vicenda referendaria di un anno e mezzo fa. Paradossalmente si è molto discusso di personalizzazione ma non di come oggi» quelli che contestavano la riforma costituzionale «sono vittime per prime esse stesse dei loro marchingegni e della loro scelta di contestare».

«Noi abbiamo compiuto errori: il principale è stato non capire che è stato un errore non votare in una delle due finestre del 2017 in cui si sarebbe potuta imporre una campagna sull’agenda europea». L’altro errore è stato essere stati in campagna elettorale «fin troppo tecnici, non abbiamo mostrato l’anima delle cose fatte e da fare», ha detto il segretario del Pd. E ha aggiunto: «Abbiamo detto no a un governo con gli estremisti. Non abbiamo cambiato idea in 48 ore. Noi la campagna elettorale la prendiamo sul serio. Siamo distanti da Salvini e Di Maio, dal loro antieuropeismo, dalla loro antipolitica, e dal linguaggio dell’odio usato dai loro partiti nei confronti dei nostri militanti. Facciano il governo senza di noi. Il nostro posto in questa legislatura è stare all’opposizione, lì ci hanno chiesto di stare i cittadini italiani e lì staremo. Non faremo la stampella di un governo anti sistema».

L’assemblea nazionale del Pd sarà convocata «al termine della fase di insediamento del nuovo Parlamento e della formazione del governo», spiega Renzi che dice no «a un reggente scelto da un caminetto, sì a un segretario scelto dalle primarie. Lo dico con grande rispetto e amicizia ai miei amici dirigenti del Pd». «È ovvio che io lasci la guida del Pd. Chiedo al presidente di aprire l’assemblea e la fase congressuale al termine della fase di insediamento del Parlamento e di formazione del governo». «Il nostro posto in questa legislatura è all’opposizione. Lì ci hanno chiesto di stare i cittadini italiani e lì staremo. Il Pd è nato contro i caminetti, non diventerà la stampella di forze antisistema. Si parla spesso di forze responsabili. Saremo responsabili e la nostra responsabilità sarà di stare all’opposizione».

Ecco il video della conferenza stampa

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