Rifinanziato il Fondo famiglia
«La priorità sarà il lavoro»

Dopo lo stop per mancanza di soldi, Comune e Mia stanziano 200 mila euro. Rivisti i criteri «troppo assistenziali». L’obiettivo ora è ridare un impiego a chi l’ha perso.

La priorità sarà data al lavoro, con nuove formule di re-inserimento lavorativo. D’altronde il Fondo famiglia lavoro è nato nel 2009 per sostenere le persone che a causa della crisi lo avevano perso. Riparte dunque con questa direzione il Fondo promosso dal Comune con Fondazione Mia, Caritas diocesana e Università di Bergamo ( Caritas ha in attivo anche un suo Fondo famiglia lavoro a livello di tutta la Diocesi).

Dopo lo stop dello scorso ottobre, quando i soldi si erano esauriti, Palazzo Frizzoni e Fondazione Mia hanno rifocillato il Fondo con 200 mila euro stanziati per le due prossime annualità. Risorse che saranno messe a disposizione non appena l’amministrazione avrà deliberato in Consiglio comunale il bilancio preventivo. In questi mesi di sospensione delle erogazioni, i promotori del Fondo hanno ragionato su quanto fatto negli ultimi anni, raddrizzando il tiro. E puntando ad offrire possibilità lavorative, seppur temporanee, alle famiglie in difficoltà: «Il rischio era di cadere nell’assistenzialismo – spiega Maria Carla Marchesi, assessore alla Coesione sociale –. La maggior parte delle richieste si erano focalizzate sui contributi di carattere assistenziale. Che in parte vanno bene, ma non possono essere preponderanti. Ora avranno la priorità le domande sul lavoro. Attiveremo un tavolo allargato in cui ci saranno tutti i rappresentanti del mondo del lavoro».

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