Salvini: sono e rimarrò populista-Video
«No coalizioni strane, governiamo»

«Sono e rimarrò populista: chi ascolta il popolo fa il suo dovere. Di ”radical-chic” gli italiani non ne hanno più voglia». Lo ha dichiarato Matteo Salvini commentando dal quartier generale della Lega, in via Bellerio a Milano, i risultati delle elezioni politiche. Il voto, ha aggiunto, ha «punito l’arroganza di Renzi e dei suoi».

Il leader della Lega Matteo Salvini, in una conferenza stampa convocata nella tarda mattinata di lunedì 11 marzo nella sede del Carroccio in via Bellerio a Milano, ha commentato i risultati delle elezioni politiche 2018. «All’interno del centrodestra credo che tutti debbano essere contenti, il centrodestra ha vinto e può governare», ha spiegato aggiungendo che lui è «uso mantenere la parola data» e negando «coalizioni strane». «Ho detto che avrei parlato con tutti ma non siamo usi a cambiare idea ogni quarto d’ora - ha sottolineato -.La lega ha vinto nel centrodestra e resterà alla guida del centrodestra».

«La squadra a cui mancano meno numeri per avere la maggioranza alla Camera e al Senato è quella del centrodestra – ha dichiarato Salvini –. A seggi chiusi lavoreremo perché la squadra più vicina arrivi a essere maggioranza. Ci sono collegi dove vinci o perdi per cinquanta voti e vogliamo avere il quadro chiaro». E su possibili alleanze al di fuori dell’area di centrodestra ha chiarito: «No a coalizione strane. No, no no...», un «no» ripetuto tre volte dal leader leghista che ha anche escluso «governi di scopo, a tempo, istituzionali. Non partecipiamo a governi minestrone». «Sarà il presidente della Repubblica – ha aggiunto – a scegliere qual è il presidente del Consiglio che ha numeri più vicini alla realtà». L’accordo nel centrodestra, ha ricordato, prevedeva che chi aveva «un voto in più avrebbe avuto l’onere e l’onore di farsi carico di tirare il paese fuori dalle sabbie mobili».

Sul risultato deludente degli avversari, in particolare del Pd, Salvini ha dichiarato: «Non commento le debacle altrui: l’arroganza di Renzi è stata punita e non vedo l’ora di iniziare. Il governo di Renzi gli italiani non l’hanno capito né votato». Ma «mi incontrerò con tutti, anche con la Boldrini, pur essendo i nostri due universi molto distanti tra loro. Ascoltare è un dovere, capire un dovere, valutare la validità di alcune proposte un dovere ma la squadra è quella del centrodestra. Non mi piace cambiare squadra a partita in corso». E non poteva mancare una frecciata all’euro: «È e rimane una moneta sbagliata e una scelta sbagliata».

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