San Siro, tifoso atalantino cade da 4 metri
Ora s’indaga sulla sicurezza dello stadio

Aperto un fascicolo per lesioni colpose e altri reati dopo la caduta del supporter nerazzurro durante la partita di Champions League.

Lo stadio Meazza finisce sotto il faro della Procura di Milano, che indaga su presunte violazioni delle normative sulla sicurezza. E la discussione sull’obsolescenza della struttura, che le società Inter e Milan vorrebbero abbattere e ricostruire, si arricchisce, quindi, di un nuovo tassello. Gli inquirenti hanno già messo in fila i primi passi da compiere per accertare presunte irregolarità, dalle verifiche sui parapetti a quelle sugli scalini, soprattutto del terzo anello. Un’area dello stadio, quest’ultima, in cui alcuni settori erano stati chiusi nei mesi scorsi per via di forti vibrazioni.

Il punto di partenza del fascicolo - che a breve verrà iscritto con l’ipotesi di lesioni colpose, oltre che per violazioni sulla sicurezza (sulla base di un decreto del 2008) - è un episodio che risale a dieci giorni fa. Lo scorso 1 ottobre, infatti, durante una partita di Champions League, un tifoso dell’Atalanta è precipitato nel settore «arancio» da un’altezza di 4 metri. Il supporter bergamasco se l’è cavata con alcune ferite, ma il caso ha fatto scattare l’allarme della Procura sulla sicurezza all’interno della struttura. Da una prima ricostruzione, è emerso che il 33enne stava scavalcando una balaustra ed era, dunque, consapevole del rischio a cui andava incontro. Tuttavia, negli stadi come San Siro la sicurezza deve essere garantita anche in caso di condotte temerarie degli ultrà, motivo per cui i dispositivi di prevenzione e precauzione, secondo gli inquirenti, devono essere maggiori. Per questo, la Procura ha deciso di vederci chiaro.

Giovedì 10 ottobre il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Maura Ripamonti hanno effettuato un’ispezione all’interno dello stadio per verificare l’altezza dei parapetti, ma anche le balaustre e le ringhiere. Una visita conoscitiva, durata quasi tre ore, perché si è concentrata non solo sul primo, ma anche sul secondo e sul terzo anello: è risultato che lo stadio è pericoloso in più punti, soprattutto per quanto riguarda l’altezza dei parapetti, che sarebbero troppo bassi e non garantirebbero la sicurezza, soprattutto dei bambini. Gli inquirenti stanno studiando anche gli atti di un’inchiesta aperta già nel 2009, dopo la caduta di un altro tifoso, finita con un’archiviazione. L’uomo in quel caso era volato per 12 metri dal secondo anello addosso ad un altro seduto al primo anello.

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