Sanità, manca la delibera della Regione
Il taglio del superticket per ora non c’è

La manovra annunciata per il 1° marzo doveva riguardare un milione e mezzo di lombardi. L’assessore Garavaglia: bisogna aspettare le elezioni. Il Pd all’attacco: è l’ennesima promessa.

La riduzione del superticket non scatterà. La Regione aveva annunciato il dimezzamento a dicembre: sarebbe dovuto scattare dal 1° marzo, ma bisognerà ancora aspettare. La vicenda dei super-ticket è complessa e tortuosa. Furono introdotti nel 2011 dall’allora governatore Roberto Formigoni, in seguito alla manovra finanziaria varata dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il superticket aggiuntivo era di 10 euro, ma la Lombardia decise di modularlo diversamente a seconda degli esami da 0 a 30 euro.

In questa legislatura la maggioranza di centrodestra a Palazzo Lombardia ha più volte annunciato l’intenzione di tagliare il costo del superticket. A onor del vero, a febbraio del 2017, la Giunta regionale aveva approvato una riduzione, poi impugnata dal Governo nazionale. Poi erano passati alcuni mesi e da Roma avevano messo a punto un fondo da 60 milioni proprio per la riduzione del superticket. A quel punto, la Regione si era mossa di nuovo. A dicembre l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, aveva annunciato l’intenzione di tagliare da 30 a 15 euro, il massimo del costo del superticket. Il beneficio avrebbe dovuto riguardare «un milione e mezzo di lombardi» e le risorse messe a disposizione dalla Regione «ammontano a 20 milioni di euro». E visto che il Governo, questa volta, si stava muovendo nella stessa direzione, da Palazzo Lombardia confidavano che la delibera non sarebbe stata impugnata. Per dare il via al taglio, a partire da oggi, serviva una delibera per definire i criteri per la rideterminazione del «ticket sanitario aggiuntivo». Delibera che, però, la Regione non ha mai approvato, scatenando le accuse del Pd di aver fatto solo «propaganda»

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