Scatta il blocco per i diesel Euro 3 e 4
«Ma non basterà ad abbassare lo smog»

Dopo 4 giorni di Pm 10 alle stelle da martedì 17 ottobre vengono fermati altri 17 mila mezzi a gasolio. Codacons: «Blocco totale». Ciagà: «Già prese misure»

Tira brutta aria a Bergamo, come nel resto della Regione. Le polveri sottili da oramai cinque giorni hanno sforato i limiti di 50 microgrammi per metro cubo e così da martedì 17 ottobre Bergamo e in nove paesi della provincia (Dalmine ha aderito ma solo parzialmente) scattano per la prima volta le limitazioni previste dall’accordo del Bacino Padano e dal Ministero dell’Ambiente. In città significa lo stop a circa 13 mila vetture private, alle quali bisognerà aggiungere anche i diesel Euro 3 commerciali (ovvero 3.400 mezzi) per un totale di oltre 17 mila veicoli. Le auto Euro 3 e 4 diesel non potranno circolare dalle 8,30 alle 18,30. Il divieto è limitato al mattino, dalle 8,30 alle 12,30, invece, per i mezzi commerciali Euro 3. Oltre a Bergamo, hanno aderito su base volontaria i Comuni di Brusaporto, Ranica, Scanzorosciate, Ponteranica, Nembro, Curno, Osio Sotto, Pontirolo Nuovo e San Paolo D’Argon. Dalmine applica lo stop solo per i veicoli diesel Euro 3.

A queste limitazioni si aggiungono quelle vigenti nel corso della stagione termica, cioè dal 1o ottobre al 31 marzo e che riguardano i diesel Euro 1, 2 diesel e degli Euro 0 benzina (fermi dal lunedì al venerdì, escluse le giornate festive infrasettimanali, dalle 7,30 alle 19,30). Se i valori dovessero permanere oltre la soglia per dieci giorni consecutivi (cioè fino al 25 ottobre) scatteranno gli altri divieti: fermo per i veicoli commerciali diesel Euro 3 dalle 8,30 alle 18,30. Solo la mattinata, dalle 8,30 alle 12,30, invece per i diesel commerciali Euro 4. «Insieme alle altre Regioni – commenta l’assessore all’Ambiente in Lombardia, Claudia Terzi - ci siamo impegnati per attuare delle misure antismog, comuni e omogenee, che possano risultare maggiormente efficaci per tutta l’area del Bacino Padano. Le condizioni climatiche, tuttavia, al momento non favoriscono la dispersione delle polveri. Credo che ognuno debba fare la propria parte con le cosiddette buone pratiche. Visto che le temperature sono alte, sarebbe opportuno posticipare il più possibile l’accensione delle caldaie».

Contrario alle nuove misure antismog, perché ritenute troppo blande, il Condacons che diffida il Comune di Bergamo: «L’aumento delle malattie respiratorie in città – fa sapere in una nota - e la scarsa efficacia dei provvedimenti fin qui adottati sul fronte dell’ambiente, dimostrano che occorre fare di più». «Le misure adottate dal sindaco - prosegue la nota - sono del tutto insufficienti al fine di migliorare la situazione dell’aria a Bergamo. Per questo diffidiamo il Comune chiedendo il necessario blocco totale delle vetture». Secca la replica dell’assessore comunale all’Ambiente, Leyla Ciagà: «Il problema dell’inquinamento non ha dimensione comunale o provinciale, ma riguarda l’intero bacino padano. Quattro Regioni hanno raggiunto un accordo con misure strutturali e temporanee che stiamo applicando. Ricordo che oltre ad essere promotori di questo accordo, siamo obbligati a rispettarlo, perché è vincolante per i Comuni oltre i 30mila abitanti».

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