Bergamo 8.527 positivi,178 più di sabato
«Prossimi mesi vita sociale scaglionata»

«La linea dei contagi non sta scendendo, ma nemmeno sale. È costante e questo è un successo di tutti, del cittadino che resta a casa. Ma proprio perché siamo in una fase di stabilizzazione, dobbiamo continuare a insistere, perché lo sforzo messo in campo sta dando grandi risultati. Ancora qualche settimana, perché la linea deve scendere e noi pensiamo che possa farlo nelle prossime settimane». Lo ha detto Giulio Gallera nella quotidiana conferenza stampa della Regione Lombardia.

Dalla sala stampa l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha fornito tutti i dati e gli aggiornamenti dalla Lombardia e dalla Bergamasca. Subito Gallera ha parlato dell’ospedale degli Alpini, in Fiera a Bergamo: «Da un ospedale da campo è diventata una vera e propria area ospedaliera che sarà operativa tra pochi giorni» ha detto, specificando che i numeri del territorio sono in diminuzione.

«In arrivo anche nuove aree alberghiere che daranno un supporto ai pazienti che saranno dimessi nelle prossime ore». Intanto in Lombardia sono 41.007 i positivi, con un incremento di 1.592 rispetto a sabato - spiega Gallera -. Sono 11.613 i ricoveri, con un aumento di 461 rispetto sabato; 1.328 i pazienti in Terapia intensiva (+9): abbiamo superato i 1.600 posti letto in Terapia intensiva, oltre il 135% in più rispetto all’inizio della crisi, quando erano 724».

Crescono le dimissioni: 9.255 (+293); i deceduti sono 6.360, +416 rispetto a sabato. «Un dato ancora molto alto ma gli esperti ci dicono che sarà l’ultimo dato che scenderà - continua Gallera -, un numero che è una pugnalata e che spiega la virulenza di questo virus. Ed è anche un numero da chiarire: è solo legato ai pazienti a cui è stato fatto un tampone. Il dato è quindi nettamente superiore».

A Bergamo ecco i dati: 8.527 i pazienti positivi, +178 rispetto a sabato.
È la provincia di Milano, secondo i dati odierni, a crescere di più nel numero di contagi, +546 (sabato 314) su sabato con un totale di 8329 casi, superiore al totale della provincia di Brescia. A Milano città l’incremento è stato di 247 casi (ieri 150) per un totale di 3.406. Bergamo, che resta quella più colpita, ha 8.527 casi e continua il trend discendente con un aumento di 178 casi (sabato 289). Nel Bresciano, invece, ancora non si inverte la tendenza e i nuovi contagiati sono 335 (sabato 373) per un totale di 8.013. È ancora il lodigiano, dove fu decisa la «zona rossa», a segnare il minor aumento giornaliero di casi in tutta la regione con 28 casi.

«Da qui ai prossimi mesi dovremo avere un modo di vivere diverso, andando in giro con le mascherine e scaglionando la nostra vita sociale per un numero significativo di mesi» ha poi continuato Gallera. Un’informazione sottolineata anche dal direttore sanitario dell’Ats Milano Vittorio Demicheli che ha spiegato che probabilmente per ancora sette o dieci giorni «continueranno ad arrivare persone al pronto soccorso» e per «quattro o cinque» continueranno ad esserci decessi». «Sicuramente - ha concluso Demicheli - ci vorranno molte settimane» e per questo bisognerà «avere pazienza».
Un aggiornamento anche sui presidi sanitari: «Dobbiamo ringraziare la solidarietà internazionale: sono arrivai 15 medici e infermieri polacchi, che lavoreranno agli Spedali Civili di Brescia, tutti specializzati in terapia intensiva. Sono atterrati a Montichiari 30 medici e infermieri albanesi, accolti dal ministro Francesco Boccia, dal presidente Fontana e dal vicepresidente Sala, insieme a molti consiglieri regionali che rappresentano il territorio bresciano. Questo è un segnale importante»

Il video della conferenza stampa

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