Sgravi fiscali per chi investe in pubblicità
Ecco come presentare le domande

La finestra temporale per la presentazione delle domande è prevista tra il 22 settembre e il 22 ottobre 2018.

“Forse non tutti sanno che” e “Strano ma vero” sono due notissime rubriche della “Settimana enigmistica”. Il richiamo cade a proposito per una notizia destinata a far felici aziende, lavoratori autonomi ed enti non commerciali. L’articolo 57 bis della legge 50/2017 premia con significativi sgravi fiscali coloro che nel 2018 aumenteranno di almeno l’1% i propri investimenti pubblicitari rispetto a quanto investito nel 2017 sui medesimi canali di informazione: stampa e siti web da un lato, radio e tv locali dall’altro.

Già, ma a quanto ammontano questi sgravi? Il credito di imposta previsto dalla legge è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti pubblicitari effettuati rispetto a quanto investito l’anno precedente. Tale credito sale al 90% nel caso di investimenti pubblicitari effettuati da piccole e medie imprese, microimprese e start up innovative.

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Un esempio

Un’impresa che nel 2018 investa in pubblicità 10.000 euro in più rispetto a quanto investito nel 2017 può risparmiare fino a 7.500 euro di tasse. Una piccola e media impresa o una start up innovativa potranno risparmiare fino a 9.000 euro di tasse. Qualora le richieste di sgravio fossero superiori alla cifra disponibile, il credito d’imposta sarà ripartito tra gli aventi diritto su base proporzionale rispetto alle domande pervenute.

Questo beneficio fiscale è applicabile anche agli investimenti pubblicitari effettuati tra il 24 giugno e il 31 dicembre 2017, ma solo sulla stampa, anche on line, e sempre in presenza di un incremento di almeno l’1% rispetto a quanto investito nel medesimo periodo del 2016.

Le cifre a disposizione

La somma complessiva erogata dal Governo è di 62,5 milioni di euro. Cinquanta milioni per l’investimento sulla stampa (20 milioni per gli investimenti effettuati nel secondo semestre del 2017, 30 milioni per quelli effettuati o da effettuare nel 2018); 12,5 milioni di euro sono riservati agli investimenti effettuati o da effettuare nel corso del 2018 sulle emittenti radio-televisive locali. Il credito di imposta non è cumulabile con altre agevolazioni ed è utilizzabile a compensazione delle tasse dovute al fisco (versamenti Iva, ritenute fiscali, contributi previdenziali, etc) tramite il modello F24.

La richiesta per il 2018

Le domande per l’accesso al credito d’imposta relative agli investimenti effettuati nel 2018 andranno presentate a decorrere dal prossimo 22 settembre ed entro il 22 ottobre. L’investimento incrementale va distinto per canale di comunicazione: carta stampata e web da un lato, tv e radio dall’altro. Terminata la fase delle “prenotazioni”, il Dipartimento per l’Informazione avrà 30 giorni per definire la graduatoria degli aventi diritto, con indicazione dell’eventuale percentuale provvisoria di riparto e dell’importo fruibile. Attenzione: un investimento non può intendersi incrementale se nel corso dell’anno precedente l’azienda non ha investito nulla nel medesimo canale di comunicazione. I soggetti interessati dovranno compilare un modulo ed effettuare una comunicazione telematica sulla apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. Il consuntivo degli investimenti effettuati nel 2018 dovrà venir presentato tra il 1° e il 31 gennaio 2019.

La richiesta per il 2017

Procedura analoga vale per gli investimenti effettuati nel 2017, con esclusione delle emittenti radiotelevisive. All’interno della medesima finestra temporale, gli aventi diritto dovranno inviare per via telematica una richiesta certificata da un professionista abilitato (ad esempio un commercialista), utilizzando un modello e una piattaforma messi a punto dalla Agenzia delle Entrate.

Per saperne di più

Per aspetti di natura fiscale e amministrativa è possibile chiamare lo 035 386243, o inviare una mail all’indirizzo [email protected]. Per opportunità commerciali e investimenti, il telefono è lo 035 358888, digitando 1 (segreteria commerciale). La mail è [email protected].

Il decreto attuativo sulla Gazzetta ufficiale

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