Silvio Orlando in scena al Sociale
Sarà un uomo solo e isolato dal mondo

«Si nota all’imbrunire» con al regia di Lucia Calamaro, in programma al teatro Sociale dal 4 al 6 aprile per la stagione di Prosa della Fondazione Donizetti.

Per l’ultimo appuntamento con La Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo al Teatro Sociale, va in scena da giovedì 4 a sabato 6 aprile (ore 21) «Si nota all’imbrunire» (Solitudine da paese spopolato), spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro e interpretato da Silvio Orlando e da altri quattro attori, Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Rendini e Maria Luisa Rondanini. Scene di Roberto Crea, Costumi di Ornella e Marina Campanale. Luci di Umile Vainieri. Produzione Cardellino srl in coproduzione con Teatro Stabile dell’Umbria e in collaborazione con Napoli Teatro Festival 2018. Durata 2 ore e 11 minuti con intervallo.

Si nota all’imbrunire affronta una tematica purtroppo attuale: la solitudine e i suoi risvolti sociali. Silvio Orlando incarna un personaggio che da tre anni vive da solo in un villaggio spopolato e che nella solitudine del volontario esilio ha acquisito un buon numero di manie. Una più grave delle altre: non vuole più camminare, non si vuole alzare e vuole stare e vivere seduto il più possibile. I figli Alice, Riccardo e Maria vanno trovarlo un fine settimana insieme al fratello maggiore Roberto. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere cosa fare, come occuparsene, come smuovere il padre da questa posizione che è una metafora del suo stato mentale. Che è quella di un uomo che vive accanto all’esistenza e non più dentro la realtà. Emergono qua e là empatie, distanze e rese dei conti. I familiari di Silvio sono venuti a trovarlo per la messa dei dieci anni dalla morte della moglie. C‘è da commemorare, da dire, da concertare discorsi. Certo è che, preda del suo isolamento, nella testa di Silvio si installa una certa confusione tra desideri e realtà. Senza nessuno che lo smentisca nel quotidiano, la vita può essere esattamente come uno decide che sia. Fino a un certo punto.

«Questo spettacolo, che ha trovato in Silvio Orlando un interprete per me al tempo insperato e meraviglioso, trova le sue radici in una piaga, una maledizione, una patologia specifica del nostro tempo che io, personalmente, ho conosciuto anche troppo», racconta Lucia Calamaro, uno dei nomi più in vista del teatro italiano di oggi e già appezzata a Bergamo per La vita ferma, «La socio-psicologia le ha dato un nome : “Solitudine sociale”. A mettere in luce i rischi di questa situazione sono stati due studi presentati al 125° incontro annuale dell’American Psychological Association (APA). Essere isolati dalla società è un male oscuro e insidioso. Tutti noi infatti, in quanto esseri umani, abbiamo bisogno del contatto con gli altri, un bisogno che ci permette di sopravvivere. La preoccupazione insorge ancora di più se si pensa che questo tipo di “solitudine estrema” si sta espandendo e continuerà a crescere nei prossimi anni tanto che la Francia ha creato “la giornata della solitudine” e l’Inghilterra ha istituito, addirittura, un ministero della solitudine. Secondo gli esperti potremmo trovarci alle prese, e non solo nei paesi più ricchi, con un’epidemia di solitudine. Diffusa oramai anche tra i giovani».

«Silvio Orlando è, secondo me, un attore unico. Capace di scatenare per la sua resa assoluta al palco, le empatie di ogni spettatore, e con le sue corde squisitamente tragicomiche, di suscitare emozioni ed azioni nel suo pubblico», sottolinea Lucia Calamaro, con un auspicio condivisibile, «Mi piace pensare che gli spettatori, grazie a un potenziale smottamento dell’animo dovuto speriamo a questo spettacolo, magari la sera stessa all’uscita, o magari l’indomani, chiameranno di nuovo quel padre, quella madre, quel fratello, lontano parente o amico oramai isolatosi e lo andranno a trovare, per farlo uscire di casa. O per fargli solamente un po’ di compagnia».

INFO e BIGLIETTERIA Presso PROPILEI DI PORTA NUOVA Largo Porta Nuova, 17 - Bergamo. Tel. 035.4160 601/602/603

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