Spirito della montagna
Torna il festival Off

Il Circuito «Spirit of the mountain» porta in Italia e all’estero festival cinematografici legati al mondo della montagna. Orobie Film Festival è̀ un’eccellente espressione di «Spirit of the mountain». La Mission di Off è sostenere e incoraggiare la conoscenza e la cultura dell’ambiente montano. Suggestive proiezioni di film e immagini fotografiche ci propongono uno sguardo sulle terre alte del mondo. Alpinismo, escursionismo, esplorazioni, ghiacciai, fauna, flora, culture, costumi e tradizioni rivivono sul grande schermo.

Il Festival è organizzato in collaborazione con il Comune di Seriate, con il sostegno di Uniacque e Ubi Banca, con il contributo di Bim Bergamo, Fondazione Cariplo, Fondazione Asm e Provincia di Bergamo. Oltre 90 i film provenienti da tutto il mondo, 19 quelli selezionati dalla Commissione, tre le categorie in gara: Orobie e montagne di Lombardia, Paesaggi d’Italia e Terre alte del mondo. Come sempre il pubblico potrà ammirare sul grande schermo, oltre ai film, anche il Concorso Fotografico con la proiezione dei migliori 24 scatti raffiguranti paesaggi montani, tutte le sere, a inizio serata, in collaborazione con la Provincia di Bergamo.

Da 14 anni il Festival si impegna a valorizzare le «terre alte del mondo», partendo dalle «nostre» Orobie, grazie alla settima arte, ma non solo: l’evento si distingue anche per i suoi eventi collaterali: premiazioni, musica, arte, esposizioni, mostre, spettacoli e altro ancora dedicati alla montagna. Ogni anno presenta i migliori film che hanno per scenario regioni estreme del mondo e raccontano il rapporto affascinante e complesso tra uomo e natura, promuovendo la conoscenza e la difesa dei territori, approfondendo i legami con popoli e culture, celebrando le grandi e piccole imprese alpinistiche e gli sport di montagna. Bergamo e la sua provincia si trasformano nella capitale internazionale della montagna, luogo di incontro per alpinisti e registi. L’evento, che ogni anno attira un buon flusso di addetti ai lavori e non solo, si è ormai ritagliato un posto di rilievo nel panorama degli eventi cinematografici ed offre occasioni di incontro. L’iniziativa ha registrato negli anni un’affluenza di pubblico sempre maggiore, attirando appassionati di cinematografia provenienti da tutto il mondo, oltre agli amanti del mondo della montagna.

Orobie Film Festival mira a diffondere la cultura e la conoscenza delle montagne grazie ad un concorso internazionale rivolto a registi e produttori che abbiano girato/prodotto film, cortometraggi e documentari aventi come tema l’alpinismo, l’arrampicata, la natura, la storia, i personaggi e gli usi e i costumi delle montagne di tutto il mondo. Lo scopo dell’iniziativa è quello di promuovere gli spazi naturali delle terre alte e conferire loro il giusto prestigio che meritano, ma che spesso viene sottovalutato. Si vuole divulgare la cinematografia legata alla cultura montana, dando un contributo importante anche alla visibilità della provincia di Bergamo, portando alla location un buon numero di spettatori e creando lì un punto di incontro per la presentazione e promozione di film di o legati alla montagna.

L’edizione 2020 sarà dedicata, in collaborazione con Uniacque, al grande Regista bergamasco Ermanno Olmi che, all’inizio della sua carriera, realizzò diversi documentari sulla montagna, tre dei quali saranno riproposti per la prima volta, dopo mezzo secolo, grazie alla collaborazione con l’Archivio Nazionale Cinema Impresa - Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

Martedì 21 gennaio ore 20,30

BUONGIORNO NATURA

Ermanno Olmi | 9’ | Fuori Concorso

Gabriele, Marco e il piccolo Tobia trascorrono una breve vacanza immersi negli splendidi paesaggi delle valli di Lanzo. Tra piccole disavventure dovute all’inesperienza dei campeggiatori, la vacanza trascorre serena e il ritorno al lavoro di tutti i giorni sarà allietato da bei ricordi.

OROBIE IL MIO PICCOLO MONDO

41’ | Orobie e Montagne di Lombardia

HORS PISTE

6’ | Terre alte del mondo

THE DAWN WALL

100’ | Fuori Concorso | lingua inglese | sott. in italiano

Nel gennaio 2015, gli Americani Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson hanno affascinato il mondo dichiarando di voler scalare il Dawn Wall, una roccia apparentemente non scalabile, di 3.000 piedi, nello Yosemite National Park, in California.

Mercoledì 22 gennaio ore 20,30

THE PATHAN PROJECT

42’ | Terre alte del mondo

CALDEIRA

6’ | Terre alte del mondo

REINHOLD MESSNER - HEIMAT. BERGE. ABENTEUER

25’ | Paesaggi d’italia

WALLMAPU

6’ | Terre alte del mondo

BENI - SPEEDTRANSALP

29’ | Terre alte del mondo

ALL’OMBRA DEL PIZZO

34’ | Orobie e Montagne di Lombardia

Giovedì 23 gennaio ore 20,30

LA MIA VALLE

Ermanno Olmi | 9’ | Fuori Concorso

Pronto a partire per il suo luogo di lavoro il guardiano della grande diga, ricorda la storia della valle natia. Un canto d’amore appassionato attraverso i ricordi dei luoghi che sembravano destinati all’abbandono, senza il nuo- vo impulso dato dalla nuova centrale Edison. La forza del legame con una società fatta di tradizioni che vanno scomparendo si riassume nelle parole del protagonista: “la storia della mia vita è la storia del mio amore per la valle”.

PARASOL PEAK

30’ | Terre alte del mondo

FORGLEMMEGEI

7’ | Terre alte del mondo

DEATH ZONE - NANGA PARBAT

55’ | Terre alte del mondo

SULLE ORME DI ELIO

23’ | Orobie e Montagne di Lombardia

Venerdì 24 gennaio ore 20,30

DEEP WATER

18’ | Terre alte del mondo

SWEETIE PIE

2’ | Terre alte del mondo

DONNAFUGATA

22’ | Paesaggi d’Italia

AARON DUROGATI - PLAYING THE INVISIBLE

30’ | Paesaggi d’Italia

OROBIE D’UN FIATO

28’ | Orobie e Montagne di Lombardia

MBUZI DUME - THE STRONG GOAT

15’ | Terre alte del mondo

FINO ALLA FINE DELL’EVEREST

52’ | Terre alte del mondo

Sabato 25 gennaio ore 20,30

CANTIERE D’INVERNO

Ermanno Olmi | 10’ | Fuori Concorso

Olmi documenta la costruzione di una diga nella Val Chiese, scegliendo di cominciare il racconto proprio nel momento in cui i lavori si fermano per la pausa invernale. Nel silenzio innevato di quei lunghi mesi, protagonisti diventano i custodi del complesso. La diga, che prima sembra umanamente condividere con quegli uomini l’attesa della fine dell’isolamento, diviene protagonista dei frenetici lavori ripresi in primavera.

K2, UNA STORIA ITALIANA

Alessandro Varchetta| 48’ | Fuori Concorso

Prodotto in occasione dei 50 anni dalla scalata al K2 da parte della spedizione del Club Alpino Italiano guidata da Ardito Desio, il documentario rivisita, in chiave moderna, gli avvenimenti che hanno accompagnato la memorabile impresa, lasciando ampio spazio alle interviste ai protagonisti Abram, Compagnoni, Lacedelli, Angelino e Gallotti.

Durante la serata, anche il concerto Coro Voci dell’Orobica. Nel 1978 a Merano, don Bruno Pontalto, cappellano della Brigata Alpina.

Orobica Militare fonda il Coro della Brigata. Dopo il servizio militare, alcuni dei congedati appartenenti al coro e provenienti da varie province del nord Italia, hanno continuato a coltivare la passione per il canto ritrovandosi, prima saltuariamente, invitati per qualche concerto in occasione di feste alpine, poi in modo più sistematico, guidati da Alfredo Magni – uno dei “direttori” succedutosi alla direzione del coro durante la leva militare – che ha voluto dare continuità non solo alla bellissima esperienza amicale che accomunava quegli ex commilitoni, ma anche a quel patrimonio vocale che si era costituito dopo anni di canto corale.

Nasce così, nel novembre 2017, il Coro Voci dell’Orobica con un nome che vuole evocare sicuramente l’origine, ma, pur nella fedeltà all’origine testimoniata dal cappello alpino che i componenti del coro indossano, si apre oggi ad accogliere tra i propri coristi quanti rimangono affascinati dal canto di montagna e dall’energia che il pubblico dimostra di apprezzare in occasione dei concerti del coro. Fra le esibizioni più recenti si annovera la prestigiosa animazione della liturgia del Duomo di Milano nel maggio 2019. La formazione sistematica, fatta di molto allenamento vocale, ma anche di percorsi alla scoperta degli elementi teorici che fanno la cultura del “bel canto”, hanno portato dopo meno di due anni a risultati veramente apprezzabili. L’amore per i canti della tradizione militare e popolare – questo è il repertorio generalmente richiesto e proposto – spinge oggi il coro anche allo studio di un repertorio che va oltre a quello tradizionalmente alpino e del canto sacro; un mondo che, pur lontano, dalla cultura militare, ne condivide gli orizzonti dei valori sacri all’uomo, della ricerca di ciò che ci supera e, perché no, rappresenta l’origine di qualsiasi forma di canto corale.

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