Stabilimenti a rischio incidenti
Nella Bergamasca 48 sorvegliati

La Bergamasca è la provincia che in Lombardia ha più industrie a rischio dopo Milano, che guida la classifica con 67. Si tratta di raffinerie, industrie chimiche, fabbriche di fuochi artificiali e tanto altro.

Succede che ogni tanto un’esplosione o un disastro nello stabilimento di qualche azienda salga agli onori delle cronache. Dopo qualche giorno, però, tutto finisce nel dimenticatoio e sembra che non sia successo nulla. Ma in Lombardia il problema del rischio di incidenti esiste sempre ed è anche molto diffuso. Per capire le proporzioni della questione, basti pensare ch secondo i dati dell’Agenzia regionale sono 285 gli stabilimenti a rischio di incidente in Lombardia, di cui 48 nella Bergamasca.

E, tra gli stabilimenti bergamaschi, ben 30 hanno una soglia di rischio definita «superiore» (in Lombardia quelli classificati in questo modo sono 153). I comuni bergamaschi con più impianti a rischio sono Filago (che ne ha otto) e Castelli Calepio (cinque). Con tre stabilimenti a rischio seguono Verdellino, Treviglio e Fornovo San Giovanni. Nella nostra provincia questo tipo di aziende si concentra soprattutto nella zona limitrofa alla città di Bergamo e nella Bassa.

La Regione monitora costantemente i siti a rischio, con l’aiuto di vigili del fuoco, Ats e altri enti territoriali di riferimento. Le aziende si devono dotare di specifici dispositivi per la sicurezza e nei casi più a rischio vengono effettuati controlli ogni tre anni. Su L’Eco di Bergamo in edicola martedì 20 dicembre la mappa del rischio industriale in Lombardia.

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