«Dolore straziante, Robertine stava bene
Le sue bimbe ora vorrebbero rivederla»

Il racconto di un amico fraterno di Youssouf, il marito della donna morta di parto: «Ero con lui quando è arrivata la notizia. Ora è molto, molto provato». Si pensa a come organizzare i funerali.

Venredì sera era un continuo andirivieni, mesto e commosso, di amici e conoscenti a casa di Youssuf Guira, il marito straziato dal dolore per aver perso la moglie Robertine, 36 anni, morta dopo il tragico parto nella notte tra martedì e mercoledì poco dopo il decesso della figlioletta appena data alla luce. Ad aprire la porta arriva Adan, l’amico fraterno di Youssouf, e subito si scusa per lui: «È provato, davvero molto provato, non se la sente di parlare ancora. Certo, la famiglia si è affidata a un legale, perché tutti vogliono sapere come sia possibile che sia avvenuta una tragedia simile, ma su questo al momento nessuno intende parlare. Lasciamo fare al legale, noi adesso vogliamo soltanto pensare alle piccole rimaste senza mamma, le prime due figlie di Robertine e Youssouf. E soprattutto vorremmo poter rivedere Robertine, e la sua piccola. Dalla tragica notte loro sono lì, da sole, e noi non possiamo avvicinarci. È facile immaginare come si possa sentire Youssouf, lui, e le sue bambine».

E Adan si commuove, gli occhi lucidi, a ricordare quella notte. «Un incubo. Eravamo a casa di Youssouf, io, altri amici, e mia moglie Boudu, cara amica di Robertine. Quando ci è stato detto che Robertine era morta, e con lei la bimba, non potevamo crederci».

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