Striscione alla fermata del bus
«Più sicurezza a Gazzaniga»

«Dopo due mesi nessun cambiamento, per voi siamo solo un abbonamento», così tuona lo striscione del Blocco Studentesco di Bergamo, a due mesi dall’incidente alla fermata degli autobus di Gazzaniga. Ma da parte del Comune e di Sab c’è un piano per delle modifiche importanti.

«Sono passati due mesi e tutto è rimasto invariato, nell’indifferenza della Sab Autoservizi, che non migliora la sicurezza degli studenti, garantendo invece l’inadeguatezza del servizio e costi elevati». «Dopo ciò che è avvenuto - afferma la componente studentesca di Casapound - era scontato aspettarsi una riqualificazione dell’area, una messa in sicurezza adottando sistemi che tutelino gli studenti abbonati, ma tutto è rimasto esattamente come prima» è l’attacco del gruppo studentesco.

Al centro resta la tragedia del 24 settembre in cui ha perso la vita Luigi Zanoletti e sono rimasti feriti i suoi compagni di scuola Simone Bigoni e Paolo Marzupio. E un piano c’è da parte del Comune con la stessa Sab per impostare soluzioni utili a fluidificare il carico di passeggeri, proprio negli orari di punta.

Alcune misure sono già state individuate, come la possibilità di eliminare alcuni parcheggi per auto in prossimità della sbarra da cui entrano in stazione i bus, ma anche (secondo provvedimento) allargare le banchine, ma «eventuali interventi – fanno sapere dall’azienda di autotrasporti del gruppo Arriva –, potranno essere programmati non prima della fine delle indagini necessarie all’inchiesta». Il dialogo instaurato è «un percorso costruttivo e proficuo con i rappresentanti degli studenti, le autorità e le istituzioni del territorio – prosegue Sab – per verificare possibili interventi atti a organizzare al meglio il flusso di studenti e a garantire la migliore fruibilità della struttura di Gazzaniga».

Insomma, che all’autostazione di Gazzaniga, a quasi due mesi dalla tragedia che coinvolse tre studenti del vicino istituto superiore «Valle Seriana» schiacciati tra due pullman, l’assembramento di gente – soprattutto ragazzi in uscita da scuola – sia ancora una costante e pensiline, banchine e parcheggi siano rimasti al loro posto, «non dovrebbe stupire più di tanto, visto che c’è di mezzo un’inchiesta».

Così replica Sab, l’azienda di autotrasporto proprietaria della stazione in risposta alla sollecitazione a trovare una soluzione, garantendo più sicurezza agli utenti che in particolare dopo le 14, all’uscita degli studenti dalla sesta ora, riempiono il piazzale, in cerca di un posto a sedere sui pullman che, in alcuni casi, giungono già al completo.

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